I residenti in rivolta: «Carte bollate per impedire la truffa»

L’assessore Merella duramente contestato nel corso di un’assemblea pubblica

Luciano Gandini

La rivolta si sta organizzando e autofinanziando anche in Carignano. Il ricorso al Tar del comitato spontaneo dei cittadini è pronto e le spese per portarlo avanti sono già coperte. In meno di un’ora sono già stati raccolti, durante la seconda affollatissima riunione alla Sala Carignano di viale Villa Glori, oltre 700 euro. L’oblazione minima per ciascuno è di cinque euro, c’è chi ne lascia anche venti. Questo per dimostrare che i cittadini di questa zona «non hanno il ventre molle e non accettano le minacce dei signori Vezzani (amministratore delegato di Ami, ndr) e Merella». La rabbia è molta, gli interventi dei cittadini vanno di pari passo con la raccolta fondi. «I vigili non ne sanno nulla - accusa una signora -, anzi dicono di non esser stati nemmeno interpellati». C’è chi dalla platea esprime un po’ di scetticismo: «dovevamo muoverci prima», «com’è possibile che ci siano due riunioni contemporanee sulle zone blu, una qui e una in via Venti Settembre? E perché Merella è lì e non qui?» La provocazione ha colto nel segno e oltre cinquanta cittadini, alle 22, abbandonano la sala per raggiungere il Cineclub Nickelodeon di Via della Consolazione dove l’associazione culturale «Il Volano» ha organizzato un incontro dal titolo poetico: «Aria blu, blu area».
L’incontro fino all’arrivo dei nuovi partecipanti era stato sostanzialmente tranquillo. Il moderatore d’eccezione Gianni Vasino non aveva fatto fino a quel punto troppa fatica, ma le domande da parte dei cittadini si fanno più serrate e anche lui comincia a perdere la pazienza. Prende la parola un «ex elettore di Merella» e accusa: «State inventando tutto l’inventabile per spillarci soldi. Puntocom, il bollettino parrocchiale del Sindaco, lo spiega bene prendendo in giro i cittadini». Riccardo D’Arrigo, commerciante, chiede informazioni a Merella per la sua categoria, ma non ci sta a dover dare oltre mille euro all’anno, per poter semplicemente continuare a fare il suo lavoro.
In molti ironizzano sul call-center di Genova Parcheggi che dovrebbe dare le informazioni sulla “Blu Area”, una signora lo definisce “il telefono di Zelig”, perché danno risposte sempre diverse. Sempre sul comico anche l’intervento successivo: «i nuovi posti moto che avete disegnato sono troppo piccoli sia per entrarci che per uscirci». La suddivisione in sottozone è all’ordine del giorno di molte proteste, perché causa distorsioni ridicole: per certi palazzi non si può parcheggiare nemmeno sotto casa. Un residente di Corso Aurelio Saffi chiede perché lui deve pagare il parcheggio per non trovarlo quando «il signor Pericu parcheggia gratis sul marciapiede la sua auto blu con l’autista per recarsi nel suo studio legale?». L’assessore Merella incassa abilmente, cerca di dare risposte e conclude con due certezze: la prima è che non torna indietro sul progetto e che le valutazioni sulla sperimentazione saranno «sui fatti e non sulle emozioni»; la seconda è che le sottozone per il momento non esistono e non vanno tenute in considerazione, sono colpa di qualche tecnico non molto abile.
Ma la burla continua: una signora se lo fa mettere per iscritto su un foglio per poi esporlo sul parabrezza della propria auto.

La Lega Nord ha sposato le proteste dei residenti e su un volantino denuncia «l’ennesima truffa del Comune di Genova» invitando i genovesi a ribellarsi. Proprio come un cittadino di Carignano che ricordava di quando un giorno a Genova si è mosso un certo balilla…

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