I rifiuti di Napoli e le missioni agitano la Lega E Bossi a sorpresa silura Reguzzoni per Stucchi

Il Senatùr annuncia a sorpresa che tra un mese cambierà il presidente dei deputati leghisti: Giacomo Stucchi subentrerà a Marco Reguzzoni. Poi  se la prende con Napolitano, che "sui rifiuti fa concorrenza sleale perché è di Napoli". Calderoli: "Non è che le cose vadano così bene. E da soli saremmo al 15%"

I rifiuti di Napoli e le missioni agitano la Lega  
E Bossi a sorpresa silura Reguzzoni per Stucchi

Roma - Tanto per essere chiari: «Alla Lega girano le balle», avverte Roberto Calderoli che infatti è ministro della Semplificazione. Quindi, «o portiamo a casa dei risultati, o lasciamo Berlusconi ai suoi divertimenti». Umberto Bossi invece se la prende con Napolitano, che «sui rifiuti fa concorrenza sleale perché è di Napoli», con le missioni all’estero, «troppi soldi e troppi morti», e con Marco Reguzzoni, silurato in diretta. È una sorpresa. Solo una settimana fa lo aveva confermato presidente dei deputati alla Camera contro il volere di tutto il partito. Adesso il Senatur annuncia: «Tra un mese Giacomo Stucchi sarà il nostro capogruppo».

Dopo gli anni istituzionali vissuti in doppio petto, è tornata la Lega «popolana» e movimentista. E sulla bocca del leader è tornata persino la parola magica, «secessione». I risultati di referendum e amministrative hanno portato a galla un po’ di sofferenza. «Non è che le cose vadano tutte così bene - ammette Calderoli - a far girare le scatole non sono state solo le elezioni, ma vedere le facce lunghe dei leghisti. Non l’ha detto il medico che bisogna fare per forza il sindaco o l’assessore, noi siamo nati per cambiare le cose, non per amministrare». Preoccupato? «No, siamo sempre sopra il dieci per cento, però non serve a niente se non riusciamo a trasformare questo maledetto Paese».

C’è anche la sfortuna. «Al Cavaliere manca il fattore C. Nel 2001 le Torri gemelle e il terrorismo internazionale, stavolta la crisi economica globale. E poi il terremoto in Abruzzo, i rifiuti a Napoli, Fini che dà di matto e tradisce». Il Carroccio no, resterà fedele. Calderoli non condivide «molte cose» di Berlusconi, ma l’alleanza con il Pdl non ha alternative: «Da soli possiamo arrivare dal dieci al quindici per cento. Non basta per governare».

Uno dei primi obbiettivi del nuovo stile leghista è Napolitano. A lungo cercato, blandito, persino applaudito per le sue parole sul federalismo e le riforme, ora il capo dello Stato sembra finito sotto tiro, soprattutto per la questione spazzatura. Dice Bossi, durante un comizio a Bergamo: «Prima ha firmato il decreto del governo, poi ha detto che non era abbastanza. Fa concorrenza sleale, perché è nato lì. Ci volevano fregare, ma io e Calderoli li abbiamo fermati. I rifiuti di Napoli resteranno a Napoli». Il Senatùr chiede pure uno stop alle missioni all’estero, a cominciare dall’Afghanistan: «Queste spedizioni hanno troppi uomini in giro che ci costano parecchio, E ogni tanto muoiono pure». Via da Herat e da Kabul quindi: «Berlusconi ha già detto alla Clinton che vuole riportare a casa i ragazzi che sono i Afghanistan». Via pure dalla Libia: «Le missioni finiscono quando finiscono i soldi. Lì sono finiti e non vedo quale principio fondamentale stiamo difendendo».

Mercoledì al Quirinale toccherà al Consiglio superiore della Difesa occuparsi del problema. Il decreto sul finanziamento va approvato entro la fine di luglio: servono settecento milioni per i prossimi sei mesi, per mantenere quasi settemila uomini impegnati in 29 missioni. La gran parte dei soldati, 4.200, sono in Afghanistan. Il ritiro, graduale, si concluderà solo nel 2014. Si prevedono tensioni tra Ignazio La Russa, che chiederà nuovi fondi, e Roberto Maroni, che a nome della Lega vuole anticipare la chiusura delle operazioni. Napolitano, com’è noto, si batte per il rispetto degli impegni presi. Frattini è sulla sua linea. Berlusconi dovrà trovare una difficile mediazione.

Altro capitolo, le tasse.

«L’impegno del governo - dice ancora Bossi - è di abbassarle. Abbiamo già preparato il percorso con gli spazi entro cui agire». Quanto alle pensioni, «non si toccano, comprese quelle delle donne». O è così o sarà secessione, «una medicina capace di guarire tante malattie».

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