I ristoratori di piazza della Rotonda protestano per il rumore causato dai cosiddetti artisti di strada: «La loro non è nemmeno musica di qualità» Pantheon, crociata contro decibel selvaggio La rivolta dei commercianti che chiamano in causa direttamen

Stefania Scarpa

Baristi e negozianti contro gli «artisti» di strada: ci risiamo. La protesta questa volta parte da piazza della Rotonda, al Pantheon, dove gli esercenti, soprattutto titolari di bar e ristoratori, puntano l’indice contro musicisti e saltimbanchi improvvisati. «Disturbano - dicono -, la loro musica ad alto volume è pazzesca e reca fastidio a clienti e turisti». Ecco così partita la «crociata». «Vietato suonare e cantare» si legge su un cartello affisso all’ingresso del «Bar Pantheon», al civico 70 di piazza della Rotonda.
Alla «rivolta» si associano anche altri esercizi presenti sulla piazza. Il titolare del bar «Agrippa», al 67, spiega: «Sono rassegnato. Questi non sono spazi adibiti agli artisti di strada. Tanto più che si tratta spesso di artisti le cui capacità sono decisamente discutibili. Noi li lasciamo suonare, quando cominciano a chiedere soldi ai nostri clienti cerchiamo di allontanarli ma sono i vigili che se ne devono occupare. Alla fine - continua il proprietario del bar - la loro musica è troppo forte e dà fastidio. Non è più musica, ma chiasso in piena regola. E tutti devono rispettare le regole - aggiunge Renzo -, all’angolo della piazza c’è un cartello del Comune che vieta la loro esibizione e promette sanzioni severe. Evidentemente, solo a parole».
Alfredo Bordoni, titolare del negozio «Mobili d’epoca» a via Santa Chiara, vicepresidente dell’associazione di Strade «la Rotonda», affonda: «Noi come associazione ci riuniamo periodicamente e spesso - dice - in relazione al degrado del centro storico parliamo anche dei musicisti di strada. Un problema relativo ma, comunque, non da sottovalutare».
Secondo il titolare del bar-ristorante «Di Rienzi», «i musicisti di strada non disturbano tanto i turisti a cui fa piacere sentire la musica, ma la gente che vive nei palazzi della zona e gli ospiti degli alberghi. La loro musica è troppo forte - continua - usano grandi amplificatori infernali che rompono la quiete». Di Rienzi spiega: «Quando chiedono soldi ai clienti dei nostri tavoli, cerchiamo di mandarli via, ma non c’è niente da fare». Il titolare del «Tempio Bar», piazza della Rotonda 16, ritiene la situazione particolarmente grave: «È un continuo - afferma - noi non possiamo fare nulla ma quando cominciano a chiedere soldi ai nostri tavoli cerchiamo di mandarli via».
Parla di «pericolo di furti» una ragazza che lavora al «Night & Day», piazza della Rotonda 14: «Magari il turista non ci fa caso perché distratto durante le loro esibizioni e poi qualcuno finisce per approfittarne per rubare le cose che stanno sui tavoli».
«Mi fa piacere che i commercianti del Pantheon si lamentino: gruppi di nomadi o presunti tali eseguono una musica di cattiva qualità che è rumore e quindi disturba». Afferma Viviana Di Capua, presidente dell’Associazione Abitanti del Centro Storico (AACS) relativamente alle proteste dei commercianti di bar e ristoranti del Pantheon per la musica troppo alta eseguita dai musicisti di strada.
«Penso si riferiscano al disturbo che principalmente si arreca agli ospiti degli hotel ai quali, invece, deve essere assicurata tranquillità.

Ma gli esercenti - continua Di Capua - devono capire che spesso loro disturbano in modo diverso, mi riferisco all’allargamento dei tavolini, alla sporcizia e a tutto quello che danneggia la piazza del Pantheon. Anche i commercianti - conclude il presidente dell’AACS - devono attenersi alle regole stabilite dal Comune».

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