I rom nel Bisagno mangiano e dormono tra i topi

I rom nel Bisagno mangiano e dormono tra i topi

(...) quegli spazi che da un momento all’altro, al primo passaggio di nuvole turbolente, sarebbero spazzate via dalla foga dell’acqua creando una piccola discarica galleggiante fino alla Foce. Lo stesso fiume in piena potrebbe portare via anche queste persone che vivono in pericolo continuo oltre che in condizioni igieniche indecenti. Ovviamente senza bagni e servizi, ma ancora più allarmante che restino a contatto con le colonie di topi che occupano il greto del Bisagno: «Quando ci affacciamo nel torrente a prima vista sembrano sempre gatti perché quella è la dimensione. Poi capiamo essere dei ratti che dell’uomo non hanno certo paura» raccontano gli abitanti di Marassi.
In tanti allarmati per quello che sta succedendo in riva al fiume, sia per come vivono gli zingari e quello che potrebbe loro capitare, sia per il pericolo di contrarre malattie. Il caso più eclatante è sotto Ponte Guglielmetti nella zona di Staglieno, vicino al centro commerciale della Valbisagno dove da un mese circa è segnalata la presenza di una dozzina di persone: «Durante il giorno girano per il quartiere e chiedono l’elemosina. Salgono sugli autobus fino in corso Sardegna. Insomma, oltre a patire per le loro condizioni di salute pensiamo anche a quelle di tutti gli altri - racconta Cristina Scarfogliero, commerciante della zona che ha già denunciato la presenza dell’accampamento rom alla polizia municipale -. Vivono senza acqua, in mezzo ai topi mi sembra davvero incredibile che il Comune di Genova e i servizi sociali permettano una cosa del genere». Nel greto, sotto la calata principale, hanno sistemato una tenda, un tavolo da cucina e la credenza. Si ritrovano in «casa» alla sera dopo il giro per raccogliere qualche soldo: c’è una donna che prepara da mangiare, un uomo che suona la fisarmonica ed anche un cagnolino. Arrivano alla spicciolata fino ad essere tra le dodici e le quindici persone, più qualche bambino. Si sono attrezzati anche con barbecue sul quale cuociono di tutto. «Nelle prime notti facevano anche baccano, tanto che le prime segnalazioni sulla loro presenza vennero fatte ai carabinieri proprio per questo motivo - spiega Cristina Scarfogliero -. Poi si sono ridimensionati ma il problema reale non è certo lo schiamazzo».
C’è chi si sorprende per il mancato intervento delle forze dell’ordine: dai carabinieri ai vigili urbani, chi è passato di qui, da quanto viene raccontato dalle persone del quartiere, sembra solo aver detto qualche parola agli abusivi senza aver provveduto ad intimargli alcuno sgombero: «Solo venerdì scorso la polizia municipale ha fatto venire Amiu a portare via alcuni materassi, ma alla sera questi si sono presentati con materiale nuovo tra cui una tenda da campeggio». C’è effettiva preoccupazione tra le persone e anche il rischio di piccole rivolte se la situazione dovesse degenerare: «Siamo in estate, anche con tanti appartamenti vuoti: tra gli schiamazzi ed un problema legato alla sicurezza non vorremmo che qualcuno cercasse di risolvere la vicenda per i fatti propri».


I cittadini della Valbisagno hanno trovato una sponda in consiglio comunale nel consigliere del Pdl Lilli Lauro che, dopo alcuni sopralluoghi, ha interpellato l’assessore alla sicurezza Francesco Scidone: «Il Comune deve attivarsi per progetti definitivi, non per sgomberi parziali che non risolvono il problema - attacca Lauro -. Questa è diventata la città che tollera gli abusivi, dai centri sociali agli zingari».

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