Dovevano essere la ciambella di salvataggio dei commercianti romani, sono stati un flop. I saldi estivi che si sono conclusi alla vigilia di Ferragosto non hanno ottenuto i risultati sperati, malgrado lanticipo di una settimana. Tutto inutile: il calo rispetto al 2007 è stato mediamente del 25 per cento, con punte superiori a Latina e Frosinone. A salvarsi soltanto gli outlet e le grandi firme. A soffrire tutti gli altri.
Un fallimento che non sorprende Francesco Saponaro, presidente del Gruppo Misto della Regione Lazio. «Lesito della stagione estiva dei saldi era annunciato e prevedibile. Più volte ne ho sollecitato la liberalizzazione con una proposta di legge presentata più di due anni fa. Averli anticipati di pochi giorni è stato vano e ha solo incrementato il numero delle infrazioni dei commercianti. I Paesi europei che hanno applicato la libera gestione delle vendite straordinarie hanno avuto buoni risultati. Non è comprensibile, quindi, il perché non seguirne lesempio». «Perseverare in questottica ottusa - conclude Saponaro - non ha fatto altro che penalizzare maggiormente il settore del commercio già messo a dura prova dallandamento economico del Paese. Chiedo, pertanto, allassessore De Angelis un tavolo con la rappresentanza dei principali Comuni laziali per trovare una soluzione definitiva allannoso problema».
Lallarme arriva anche dal Codacons. «I dati parlano chiaro - osserva lassociazione di difesa dei consumetori - con il calo delle vendite che ha colpito indistintamente tutto il Paese e ha determinato una diminuzione media degli incassi del 20 per cento rispetto ai dati registrati lanno scorso, con picchi che hanno raggiunto anche il 50 per cento». Diverse le cause del flop, ma «non cè da stupirsi se milioni di italiani alle prese con i folli rincari di pane e pasta e con i prezzi smisurati della benzina abbiano evitato lassalto ai negozi alla ricerca dellacquisto conveniente».
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