Cè chi viene e chi va. E non sempre ci si incontra. Stiamo parlando di Africa, continente di cui oggi viviamo il dramma dei profughi, ma che spesso nelle sue profonde radici ci è sconosciuto. E allora perché non tentare un approccio con una mostra di grande fascino, organizzata al Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova, in viale IV Novembre, raggiungibile anche da via Bartolomeo Bosco, dietro Palazzo di Giustizia.
Fino al 3 luglio è visitabile «Hinc sunt Leones. LAfrica Nera vissuta dai missionari cappuccini», titolo provocatorio e suggestivo che usa una locuzione latina per indicare quella porzione di territorio del continente africano non esplorata e che pareva riservare solo pericolose realtà, una natura selvaggia e minacciosa. Lesposizione consentirà di vederla attraverso gli occhi dei frati cappuccini missionari che quellAfrica lhanno conosciuta e anche amata. Per esempio quegli uomini con il saio che dal porto di Genova si imbarcarono nel 1948 per arrivare infine nella Repubblica Centro Africana, e che si sono inseriti nel territorio fino a condividere empaticamente con gli indigeni speranze e fatiche nel tentativo di migliorarne le condizioni di vita.
La mostra si declina - come spiegano gli organizzatori in modi accattivanti: si entra nella realtà dellAfrica attraverso fotografie, ma anche con moderne installazioni video, filmati depoca, oggetti artistici o utensili o riproduzioni scientifico naturalistiche nella consapevolezza dellimportanza di ricreare così il più possibile gli ambienti originali, fortemente evocativi del mondo, della civiltà e della cultura dei popoli africani. Dallantropologia allarte degli uomini che vivono nella culla dellumanità.
Oggi ci sono 11mila frati dellOrdine sparsi in 104 nazioni, non solo in Africa. Il padre generale di Frati Cappuccini Mauro Johri ha recentemente invitato i confratelli ad «andare fra i saraceni», come predicava San Francesco dAssisi che fu soprattutto un uomo di relazione. «Oggi i saraceni sono semplicemente gli altri», di qualsiasi cultura e religione, è il monito dei Cappuccini. Val la pena di conoscerli un po di più, a casa loro. Inoltre la mostra ha un piccolo costo di ingresso di soli 3 euro, ed è collegata a diverse iniziative collaterali: il 26 maggio alle 20.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.