I sindacati: "L'ad parla come se Fiat fosse una multinazionale straniera"

Airaudo, reapobsabile del settore auto Fiom: "E' come se la Fiat fosse una multinazionale straniera che deve decidere se investire in Italia". Palombella (Uilm): "Chiarisca una volta per tutte quale sia la reale intenzione della Fiat"

Torino - Sergio Marchionne parla "come se la Fiat fosse una multinazionale straniera che deve decidere se investire in Italia", attacca Giorgio Airaudo, responsabile del settore auto della Fiom nazionale. E anche gli altri sindacati, non apprezzano le sue parole. "Marchionne - dice Rocco Palombella, segretario generale della Uilm - deve evitare di continuare ad umiliare i lavoratori e il sindacato che si è assunto la responsabilità di gestire anche accordi difficili. Chiarisca una volta per tutte quale sia la reale intenzione della Fiat. Se vuole davvero invertire il rapporto tra la quantità di auto prodotte all'estero e quelle fabbricate in Italia - osserva - deve smetterla di fare dichiarazioni che sono la negazione di ciò. Un gruppo industriale che chiede responsabilità e consenso non può continuare a dire che dell'Italia non sa che farsene. E' un errore strategico".
Bruno Vitali, responsabile Auto della Fim: "Marchionne deve credere di più nell'Italia e smettere di tenere tutti appesi. Ha sempre detto che qui perde, ma se investirà anche l'Italia genererà profitti come avveniva prima della crisi. Gli impianti sono nuovi e i lavoratori sono pronti a fare la loro parte". Apprezzabile, sostiene Vitali, l'idea di monetizzare con aumenti salariali l'incremento di efficienza nelle fabbriche.

"Io mi accontenterei che i lavoratori avessero il premio di risultato tagliato a luglio", osserva Airaudo che critica l'idea che "competitività e produttività si recuperino intervenedo sul fattore lavoro".

Il segretario della Fiom precisa che a Mirafiori non è già in vigore il sistema di pause di 3 pause di 10 minuti anziché quello di 2 da venti proposto per Pomigliano e Melfi. "E' curioso comunque - ironizza - che in uno stabilimento che fa tre settimane di cassa integrazione al mese si considerino utili dieci minuti in più di produzione".

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