Il Duca di Galliera tornerà a guardare la sua Genova da una posizione certamente più degna rispetto a quella della discarica di pietre vicina al cimitero di Bolzaneto nella quale era stato gettato. Il Comune ha deciso di finanziare i lavori di restauro della statua. Ma proprio dalla lettura della delibera 304 del 13 ottobre scorso, arriva una nuova brutta sorpresa. Perché i genovesi, per colpa dellincuria e della pochezza culturale di chi nel 1990 fece rimuovere la statua per consentire gli scavi della metropolitana senza curarsi di conservarla adeguatamente, dovranno pagare almeno 200mila euro. Non è tutto. Perché per far fronte a questa cifra, la città si andrà a indebitare ulteriormente.
La giunta ha deciso di ricavare 170mila euro accendendo un nuovo mutuo, mentre i restanti 30mila euro sono spuntati magicamente da quelle che vengono sempre definite casse vuote. Quella cifra infatti risulta come «avanzo» del capitolo «manutenzione strade» dellanno 2004. Cosa che raddoppia il significato della beffa, perché sta anche a dimostrare che, con gli artifici contabili del Comune, di soldi per rifare le strade ce ne sono anche in abbondanza. E che non vengono neppure spesi tutti, ma poi finiscono a coprire altre spese.
La verità viene a galla anche grazie alle incalzanti iniziative della consigliera comunale del Pdl Lilli Lauro, che ha più volte chiesto conto a Marta Vincenzi delle condizioni di degrado in cui era abbandonata la statua del più grande benefattore della città. Basti pensare che Raffaele De Ferrari, duca di Galliera, lasciò a Genova un patrimonio inestimabile nel senso più letterale del termine. Nel 1878, il suo lascito, tra ospedali, ville, parchi e altri beni, era valutato 20 milioni di lire/oro, cifra che neppure lerario dei Savoia possedeva. E che oggi si può tradurre nellordine di molti miliardi di euro.
Mentre il Comune aveva abbandonato la statua del benefattore in una discarica, vandali e ladri lavevano anche gravemente danneggiata asportando un braccio e una gamba del Duca. sarebbe bastato conservarla con cura. E ora non dovremmo pagare interessi passivi, oltre ad avere soldi per mettere le strade in sicurezza.
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