I sub protestano: «La nuova tassa regionale affonda la ripresa del turismo in Liguria»

(...) a livello professionale - spiega Barsotti - sono diverse, dal canone d’affitto del posto barca, che il Liguria è particolarmente elevato, ai costi della sede, alla tassa, che va dai 1500 ai 2500 euro, per operare nell’area marina protetta di Portofino. Poi ci sono le spese varie di produzione, e la visita medica annuale con prova di sforzo al cicloergometro, altri 150 euro. Tutto per un lavoro che va avanti al massimo metà anno. In questo modo - conclude Barsotti - si penalizza il turismo subacqueo che, in Liguria, va vantaggio dell’intero settore dell’ospitalità». Erano stati gli stessi diving a proporre la revisione e l’aggiornamento della legge del 2001 che regolamenta l’attività. L’idea era quella di imporre 30 euro per l’iscrizione all’albo, mantenendo invece l’esenzione per i diving. Poi tutto sembrava finito nel dimenticatoio. «Ora - interviene l’istruttore Elio Lamagna -, ci troviamo di fronte a una bozza di norma regionale che prevede un’autentica mazzata sulla categoria. Se ne discuterà in commissione, dove è prevista l’audizione dei nostri rappresentanti.

Ma bisogna dire subito che così si infligge agli operatori professionali una penalizzazione assurda, senza corrispettivi. Il balzello graverebbe in modo insostenibile su chi opera professionalmente nel comparto». Non manca il tempo per rifletterci su. A mancare, se mai, alla Regione, sono i soldi. Ma questo è tutto un altro discorso.

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