I Tarquini ritrovano la reggia

La scoperta nel parco archeologico di Gabii di un edificio del VI secolo a.C., identificato come dimora del rex della città, è di estremo interesse sia per lo stato di conservazione, sia perché rimanda a un periodo affascinante della storia romana a cavallo tra la monarchia e la repubblica. Infatti il rex potrebbe essere quel Sesto Tarquinio, figlio di Tarquinio il Superbo, che secondo le fonti avrebbe conquistato Gabii con uno stratagemma, ma che perse poi il potere dopo la cacciata dei Tarquini da Roma. Gabii sorgeva lungo la via Prenestina a 20 km da Roma ed era, secondo la tradizione, il luogo dove Romolo e Remo avevano imparato a leggere. Dalle sue cave proveniva la pietra gabina, un tufo particolarmente apprezzato perché si riteneva che fosse ignifugo. Il parco archeologico di Gabii, di circa 70 ettari, è straordinario per la presenza di un grandioso santuario dedicato a Giunone e di altri resti eccezionali, inseriti in un angolo di Campagna Romana ancora integro. Il Soprintendente Angelo Bottini ha illustrato la scoperta della "regia", evidenziando che si tratta della prima struttura abitativa di età arcaica rinvenuta con murature integre fino a due metri di altezza. Sorge su una collinetta a ridosso del lago di Castiglione (prosciugato), che doveva costituire l’acropoli della città. Le indagini archeologiche hanno riportato alla luce un impianto tripartito composto da una sala centrale e due ambienti laterali, ciascuno con fosse di sepoltura di neonati, che rimandano a complessi rituali di fondazione sacrale dell'edificio. Le strutture venute alla luce durante l'ultima campagna di scavo costituiscono probabilmente solo parte di un complesso più amoio, che la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma intende indagare prossimamente. L’edificio venne realizzato, frequentato e abbandonato nell’ambito del VI sec. a.C. Fu proprio alla fine di quel secolo che venne obliterato con un alto tumulo di pietre, dopo aver rimosso i pavimenti, le coperture e tutte le decorazioni.

Il ritrovamento nel tumulo di una lastra di fregio quasi integra, raffigurante il Minotauro associato a felini, rimanda ai Tarquini, i re di origine etrusca. Infatti sappiamo che Servio Tullio utilizzò la saga di Teseo per legittimare il proprio potere a Roma. NFi

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