Luca Russo
Non è stata la solita contestazione. Molti tifosi , sebbene arrabbiati, hanno pensato e pensano che i conti si debbano fare alla fine e che ora serve compattezza. Ma ieri al Pio si sono comunque presentati in un centinaio sugli spalti con striscioni ed insulti. Alla ripresa degli allenamenti del Genoa dopo la brutta sconfitta di San Benedetto, nel mirino sono così finiti i giocatori e la dirigenza con il Ds Angelo Fabiani invitato più volte ad uscire dalla sede. Una protesta che non è mai trascesa e che ha avuto il suo momento di massima tensione quando Francesco Baldini si è sganciato dal gruppo, che stava effettuando riscaldamento sul campo, ed è andato a parlare con i contestatori. Dopo un vivace confronto, il capitano ha ripreso l'allenamento e la rabbia si è placata sotto l'occhio attento di alcuni agenti di polizia. «Più fatti meno avvocati» hanno tra l'altro urlato i contestatori lasciando chiaramente intendere che anche l'ultima decisione della società di presentare reclamo per ottenere la vittoria a tavolino dopo il ritardo dell'inizio della partita di San Benedetto del Tronto non ha convinto tutti. E ora c'è il rischio concreto che non faccia nemmeno breccia nella Commissione Disciplinare. Anche perché tra le righe il giudice sportivo della Lega di Serie C Giuseppe Quattrocchi oltre a motivare i 12mila euro di multa per la Sambenedettese ha voluto precisare, senza che questo fosse strettamente necessario per il suo provvedimento, che poi la gara di San Benedetto «ha avuto inizio, svolgimento e termine, senza che alcun fatto ulteriore ne avesse compromesso la regolarità».
Insomma, dopo aver confermato gli incidenti tra la tifoseria di casa e le forze dell'ordine, che hanno costretto il responsabile dell'ordine pubblico e non l'arbitro già pronto con le due squadre a chiedere lo slittamento della gara, Quattrocchi ha praticamente sottolineato come la responsabilità della Sambenedettese sia sì oggettiva (per i suoi tifosi, ndr), ma non diretta e quindi sanzionabile con lo 0-3, bensì solo indiretta con la possibilità di un ulteriore punizione per i marchigiani senza che però questa vada ad alterare il risultato maturato sul campo. Così facendo il giudice sportivo potrebbe avere già tracciato le linee da seguire alla Commissione Disciplinare che si riunirà domani. Poi sabato toccherà alla Caf. Gli avvocati rossoblù sono ovviamente convinti di poterla spuntare e in questa battaglia sono affiancati da Pro Sesto e Pizzighettone che chiedono l'applicazione del regolamento. Nel frattempo c'è da ricomporre, soprattutto mentalmente, un gruppo che sembra essersi smarrito. L'allenatore rossoblù Perotti ieri ha parlato a lungo con i suoi per ritrovare quella carica che deve trascinare la squadra in questo finale di campionato che si annuncia, salvo colpi di scena, più lungo del previsto.
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