Marco Lombardo
Oggigiorno la vita è dura perfino a sedersi. Se ne sono accorti anche a Wimbledon, nel tempio del tennis, dove i garanti della tradizione hanno deciso una svolta epocale paragonabile alla scelta avvenuta 24 anni fa di infrangere il tabù della domenica. E così adesso davanti allineluttabile e non potendo cambiare gli spettatori il dado è tratto: cambieranno le sedie. Questione di sedere insomma, quello extralarge dei sudditi di Elisabetta ma non solo, quello dei fortunati che varcheranno le Doherty Gates per i prossimo Championships. Perché nel mondo la vita cambia e inevitabilmente si allarga.
Il problema - dicono - è grave, tanto che ai bordi dellerba di Londra è partita la corsa a dotare le tribune di posti più confortevoli prima dellinizio delledizione 2006, il 26 giugno: sul Centre Court, il campo centrale dove ora ci sono 18mila posti stretti stretti, verranno posti sedili larghi 46 centimetri perché «siamo consapevoli che le misure del corpo umano sono più ampie e stiamo adeguando in nostri prodotti» ha detto allIndependent on Sunday il presidente della società di mobili chiamato per la bisogna. Ed in effetti, secondo le statistiche, in Gran Bretagna il 38% delle donne e il 44% degli uomini sono sovrappeso o clinicamente obesi. Inevitabile insomma.
Così a Wimbledon, dove di solito non cambiano neanche i millimetri del taglio derba, la questione di centimetri dei sedili viene presa maledettamente sul serio.
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