«Fuori le palle», e sicuramente non ci si riferiva agli oggetti sferici con cui si gioca a calcio. Ancora polemiche e tensioni intorno alla Sampdoria e ai suoi giocatori che ieri mattina, hanno dovuto interrompere l'allenamento a Bogliasco perché nuovamente contestati da un gruppetto di tifosi, esasperati dall'andamento del campionato della squadra e dalla brutta figura rimediata contro il Milan. La prima minicontestazione era avvenuta mercoledì notte in corso De Stefanis con qualche insulto verso il pullman dei giocatori all'uscita degli spogliatoi ed un confronto tra Palombo e una delegazione degli Ultras.
Qualche sfottò verso alcuni giocatori e la richiesta di un confronto, condizione alla quale hanno accondisceso i dirigenti della società. Clima rilassato durante il contraddittorio, avvenuto all'interno degli spogliatoi, a cui ha preso parte tutta la squadra ed il tecnico Walter Mazzarri, «basta brutte figure di questo tipo - hanno chiesto i rappresentanti della tifoseria -. Perdere ci sta ma non in questo modo, già a Cagliari ci aspettiamo una svolta, almeno sul piano del carattere».
Proprio la mancanza del carattere e l'assenza di personalità è forse quello che colpisce di più in una Sampdoria che, alla vigilia del campionato, sembrava dovesse essere una squadra pronta a dare spettacolo, capace di abbinare la stessa dote aggressiva che aveva caratterizzato il ciclo «novelliniano» con l'aggiunta di un gioco più spregiudicato e spettacolare. Al momento non si vede né l'una né l'altra cosa. Manca tutto e la Sampdoria sembra dover ripartire da zero. Nessun ritiro punitivo però, non lo ha chiesto la squadra né lo ha imposto la dirigenza. Solo un lungo confronto tra giocatori, squadra e dirigenti a caldo, nel dopo partita di Sampdoria-Milan. Il clima rimane comunque teso nello spogliatoio, la dimostrazione è stata la scelta di far scendere in sala stampa solo capitan Volpi a nome dei compagni per chiedere scusa al pubblico che, già dopo la terza rete rossonera di Gilardino, ha cominciato ad abbandonare lo stadio, sconfortata: «Non ci sono processi da fare, solo capire che cosa ci ha bloccato - ha detto Volpi -. Alla fine del primo tempo sarebbe stato incredibile pensare ad un finale del genere».
Poco tempo per riflettere però, perché è già il tempo di reagire. La trasferta di domenica non è di quelle facili: al «Sant'Elia» di Cagliari contro la squadra di Giampaolo che, mercoledì sera a Bergamo, ha sfiorato il colpaccio facendosi recuperare solo nel finale.
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