Una dozzina di tunisini e una manciata di giovani estremisti dei centri sociali o anarchici ieri sono stati in grado di tenere in scacco il centro della città. La viabilità nel mattino è andata in tilt per il presidio dei manifestanti all'incrocio con via Fiume. E così i giardini antistante Brignole e l'ingresso della via dello shopping genovese sono rimasti blindati. Come una «zona rossa» ai tempi del G8. Intorno allo striscione, alle urla e agli slogan antigovernativi contro il presidente dimissionario tunisino, a fare da scudo ai passanti ci hanno pensato una quarantina fra agenti della Digos e militari dei carabinieri in tenuta antisommossa. Per fortuna non ci sono stati incidenti. I manifestanti si sono poi portati davanti alla sede del consolato tunisino all'inizio di via Venti Settembre, ma non hanno usato la violenza. Tuttavia molti genovesi si sono lamentati per il traffico in tilt e i disagi causati dal presidio del gruppetto di tunisini. I manifestanti, nel pomeriggio, si sono poi spostati alla Stazione Marittima, dove, sotto al traghetto Carthage in partenza per Tunisi, hanno nuovamente dispiegato lo striscione con scritte in lingua francese: «Solidarietà con le rivolte in Tunisia e Algeria, da una parte all'altra del Mediterraneo è la rabbia».
I giovani hanno urlato, scandito slogan, cantato, chiesto che il loro presidente - fuggito l'altro giorno da Tunisi - non venga mai accolto in Italia come esiliato politico e acceso dei fumogeni bianchi e rossi: i colori della bandiera tunisina. Lo spiegamento di forze dell'ordine intorno ai maghrebini anche in questo caso è stato necessario per evitare qualsiasi tafferuglio o incidente che difatti non si sono verificati. Il traghetto della Cotunav, società di navigazione tunisina, ha quindi lasciato il porto di Genova normalmente come le altre volte. A bordo sono saliti circa trecento passeggeri e una settantina di vetture. Una parte di loro aveva prenotato a bordo del traghetto di Gnv che ieri ha annullato i collegamenti da Genova e da Palermo con Tunisi. Una nota di Gnv ha spiegato che per il momento «sono venute meno le condizioni per operare in sicurezza per equipaggio e passeggeri» a causa della situazione politica nel paese nordafricano.
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