I Verdi vogliono sottoporre i cacciatori al test antidroga

Controllati, tassati, certificati e, adesso, li si vuole pure mettere nel centro del mirino. A puntare contro di loro l'arma della burocrazia stavolta è stato il capogruppo dei Verdi Angelo Spanò che ha chiesto controlli antidroga a tappeto per chi imbraccia la doppietta nei boschi dell'entroterra. Non si tratta, per carità, di illazioni su presunti spacciatori. Ci mancherebbe. Ma soltanto di sguinzagliare i poliziotti provinciali, i vigili e le guardie venatorie che controllano le nostre piccole montagne e le nostre estese colline, un pochino come fanno carabinieri e agenti della stradale con gli automobilisti del sabato sera.
Ieri in consiglio provinciale il rappresentante degli ambientalisti ha presentato una mozione, che sarà discussa nelle prossime settimane, in cui si chiede ufficialmente alla giunta Repetto di sottoporre i cacciatori, oltre ai normali controlli già in atto inerenti l'attività venatoria, all'alcol test «con i limiti previsti dal codice della strada» e al droga test. Che i cacciatori si fumino qualche spinello prima di imbracciare, all'alba, la doppietta o il sovrapposto, non è credibile. Ma che addirittura li si voglia punire per un bicchiere di buon vino mentre aspettano le loro prede nel freddo della brughiera genovese, sembra un pochino esagerato. «Per la droga - insiste Spanò - la presenza nel sangue di sostanze stupefacente dovrà comportare il ritiro definitivo della licenza di caccia e la confisca del fucile. Per l'alcol, se rilevato lo stato d'ebbrezza, si dovrà procedere alla sospensione definitiva della licenza di caccia per almeno sei mesi e alla confisca del fucile. Nel caso il limite sia superiore al doppio o sia stato reiterato lo stato di ebbrezza, si dovrà procedere alla sospensione definitiva della licenza». Non è tutto. Spanò chiede pure che i possessori della licenza di caccia vengano sottoposti annualmente a visite attestanti il loro stato di salute psicologico e la non dipendenza da alcol, droga e psicofarmaci. Insomma, una roba in grande. Non c'è che dire.
«Non esiste una legge - sorride l'assessore Renata Briano - che discrimina i cacciatori dagli altri cittadini. Prendiamo la proposta di Spanò soltanto come una provocazione».

«Se da un lato dobbiamo dare - aggiunge l'assessore Fossati - più risorse e mezzi alla polizia provinciale per i controlli, dall'altro i test antidroga e antialcol li dobbiamo fare a chi guida l'automobile e non a chi va a caccia. Sul certificato psicologico annuale per i cacciatori non posso che prenderlo come una delle tante battute scherzose dei Verdi».

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