Francesca Angeli
da Roma
Il via libera di Mussi alla sperimentazione sugli embrioni non nasce da una «questione di coscienza» ma è una scelta dettata da opportunità, se non addirittura da opportunismo, politico. Dalle pagine dellAvvenire i vescovi chiedono al premier Romano Prodi di mostrare «coerenza» con la legge 40 che vieta qualsiasi uso dellembrione, confermando «il sostegno alla dichiarazione etica» sottoscritta da alcuni Paesi europei di forte tradizione cattolica. Un blocco di minoranza (Germania, Austria, Polonia) che di fatto aveva bloccato i finanziamenti europei destinati alla ricerca sulle staminali embrionali. Senza la firma dellItalia il tappo salta. Loccasione per cambiare di nuovo il corso della storia sarà il dibattito «sulla mozione presentata da Alfredo Mantovano e Gaetano Quagliariello» che chiede appunto di riapporre la firma dellItalia a quel documento.
Dalle pagine dellAvvenire, tocca a Eugenia Roccella, strapazzare il ministro dellUniversità e della Ricerca Scientifica, Fabio Mussi, per la sua decisione di ritirare la firma dellItalia dalla dichiarazione etica che aveva impedito i finanziamenti destinati alle ricerche sulle staminali embrionali. Non è la prima volta che lAvvenire attacca direttamente un esponente del governo. Da quando Romano Prodi si è insediato a Palazzo Chigi sul quotidiano dei vescovi si sono moltiplicati gli interventi critici nei confronti dei singoli ministri. Ma certamente le gerarchie ecclesiastiche si fanno sempre più diffidenti nei confronti del premier e soprattutto della sua capacità di tenere a freno le rivendicazioni dellala laica. Emblematica anche la polemica con il neoministro della Famiglia, Rosy Bindi, la cui nomina fu salutata con entusiasmo proprio dallAvvenire. Lapertura della Bindi al riconoscimento delle unioni di fatto, Pacs, poi smentita dalla stessa Bindi è comunque costata al ministro una dura reprimenda da parte dei vescovi.
Questa volta però lattacco a Mussi è molto più duro. Avvenire mostra di non credere affatto ai «tormenti interiori» di Mussi perché, scrive la Roccella, «il ministro ha semplicemente sovrapposto la propria scelta etica a quella degli italiani, nonostante fosse stata confermata da un referendum dallesito schiacciante». E a Mussi che sosteneva di aver liberato lItalia «da un isolamento imbarazzante» la Roccella fa osservare che «lalleanza con la Germania, spesso ardentemente inseguita, questa volta viene snobbata senza pentimenti». Alla scelta di Mussi vengono opposte anche ragioni scientifiche, ricordando come «una ricerca che non accetta soglie di rispetto nei confronti della vita umana, ha succhiato immensi flussi di denaro, senza risultato, finendo impantanata tra i brevetti inutilizzati, le finte clonazioni terapeutiche della Corea del Sud e le aspettative deluse dei malati».
Dunque, accusa il quotidiano dei vescovi, «quella del ministro è stata una scelta politica non unobiezione etica» che oltretutto danneggia lItalia visto che è più avanti nella ricerca sulle staminali adulte ed ora i finanziamenti andranno su altri progetti che prevedono luso delle embrionali. Mussi, prosegue il quotidiano, «ha scelto di infliggere un primo colpo allodiata legge 40, responsabile di una sconfitta del suo partito» e infine «ha scelto di creare un ostacolo alla formazione del Partito democratico, che Mussi notoriamente non gradisce».
Però, conclude lAvvenire, «cè ancora una possibilità di tornare indietro».
A questo punto Prodi dovrà scoprire le carte e «si vedrà se le assicurazioni offerte dal governo in questi giorni salvaguardano gli italiani dagli infelici esiti dei dilemmi personali del ministro Mussi».
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