«Il ticket dingresso in città? Unaraba fenice. Sicuramente, almeno per ora, cè una gran confusione». Più scettico che convinto Roberto Miglio, lo storico sindacalista dei ghisa.
Miglio, fa il bastian contrario come sempre?
«Dico solo che in materia di traffico trovare soluzioni è sempre molto difficile. Ricordo assessori comunisti impantanati. Da allora è passato di tutto e la materia è di sempre più difficile soluzione».
Bisognerà pur provarci.
«Proviamoci, i vigili sono pronti».
Saranno loro a controllare?
«Be, direi di sì. Chi altri se no potrebbe fare le contravvenzioni? Soprattutto nella prima fase, quella che chiamano dei gratta e passa».
Altre contravvenzioni per gli automobilisti?
«Anche se per ora non si sa nemmeno quali saranno. Forse per divieto di accesso?».
Di fatto sarà necessario impiegare molti agenti nei controlli.
«Moltissimi se si dovranno controllare tutti i varchi. Dicono sessantasei. E poi gli orari».
Gli orari?
«Sì. Da che ora a che ora funziona il ticket? Ventiquattrore su ventiquattro o solo di giorno? Moltiplichiamo i sessantasei varchi per tre o quattro agenti e tre o quattro turni al giorno. Il numero degli agenti impegnati diventa mostruoso. Insostenibile».
Ma come si fa a controllare tutti gli accessi a Milano?
«Impossibile».
Basteranno le telecamere.
«Non credo proprio. E nella prima fase, il turista dove troverà il gratta e passa?».
Soluzione?
«Magari portare gli ausiliari della sosta da 140 a quattrocento. E farli tornare dal controllo di Atm a quello della polizia municipale. Allora la distribuzione potrebbe funzionare. E gli ausiliari che adesso sono allo sbando diventare più utili».
Insomma il ticket le piace o no?
«Abbiamo fatto quattro conti: lasciare lauto per otto o dieci ore al parcheggio, più due biglietti per i mezzi pubblici. Un salasso. Se il pedaggio costerà tre euro, uno preferirà entrare con lauto in centro».
Dove paga lo stesso il parcheggio.
«La maggior parte lavora in periferia dove i posteggi sono ancora gratis. Chi entra a Milano ogni giorno è il commerciante che rifornisce i negozi e ricaricherà il ticket sul cliente.
A meno che?
«A meno che il sindaco Moratti non metta un ticket a dieci euro. Ma non può farlo, perché gli automobilisti la lapiderebbero in piazza».
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