I voli pindarici dei verdi su aerei privati

I voli pindarici dei verdi su aerei privati

Leggendo sul Corriere della sera una recente intervista a John Kerry a supporto delle manifestazioni climatiste di questi giorni, era facile ricordare una dichiarazione dell'inviato speciale del presidente Biden per il clima di non più di un anno fa: «Ho condotto la trattativa per il patto di Parigi sul clima per conto degli Stati Uniti, ho negoziato col presidente cinese Xi Jinping, combatto battaglie ambientali in ogni parte del mondo. Non ho tempo per varcare gli oceani in barca a vela: devo volare per incontrare gente e portare a casa risultati concreti». È questa la stizzita e arrogante risposta a una giornalista islandese che si era permessa di chiedere del motivo per cui Kerry si fosse presentato a quella conferenza con un jet privato. E per di più per ricevere un premio ambientale, l'«Arctic Circle».

Era tutto già scritto in un favoloso libro di Michael Crichton, Stato di paura, scritto la bellezza di diciassette anni fa, e in cui la caratterista principale dei personaggi, usciti dalla penna delle scrittore che si è inventato Jurassic Park e la serie E.R., è che sono tutti dei giganteschi ipocriti. E proprio il jet privato, il Global come dicono quelli che ce l'hanno, era il simbolo di questa incredibile contraddizione. Verdi, igienisti, corretti e rispettosi, sicuramente con investimenti in fondi Esg (come si chiamano oggi gli impieghi politicamente corretti in finanza), ma ai quali si può togliere tutto tranne il loro Global.

Crichton legettevelo mentre scorrono le immagini delle manifestazioni delle piazze arcobaleno e mentre l'universo mondo dà loro ragione. Vale più della bella raccolta di Franco Battaglia, che comunque consiglio ed è preziosa, perché colpisce di più la pancia e meno la testa. Battaglia infatti prova a farvi ragione sulle follie del climatismo, mentre Crichton in modo romanzato, ma attualissimo, descrive i vizi dei loro sacerdoti: è un colpo basso.

In questo mondo in cui tutto è vietato e in cui tra poco sarà persino bandito il motore a scoppio, qualcuno si è mai chiesto perché un simile pregiudizio non sia ancora arrivato per i voli privati (speriamo non avvenga mai), compresi quelli spaziali, il cui tasso di inquinamento è dieci volte superiore a quello dell'aviazione commerciale? Semplice, cari commensali di questa Biblioteca liberale: come mai potrebbero muoversi i sacerdoti del climatismo se togliessimo loro

il giocattolo più costoso che la tecnologia dei trasporti abbia mai prodotto? Kerry avrebbe dovuto presentarsi in Islanda a ricevere l'ennesimo e inutile premio sulla difesa dell'ambiente con un volo di linea. Un abominio.

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