Ibra si scopre bomber di coppa, ma l’Arsenal resta in corsa

INTUIZIONE Wenger si salva grazie all’inglese Walcott che, sotto gli occhi di Capello, riapre i giochi

Dire che il Barcellona è la favorita di questa Champions da ieri sera non è più la verità. Contro l’Arsenal la squadra di Guardiola ha mostrato di poter essere di un altro pianeta sia nel gioco che nella svagatezza. Il ritorno di settimana prossima poteva essere pura formalità e invece sarà ancora battaglia. Merito di Walcott e di Fabregas, demerito di chi si è specchiato troppo nella propria bellezza.
Nei primi venti minuti l’Arsenal non ha praticamente toccato palla. La squadra di Guardiola ha messo in mostra tutto il repertorio: passaggi di prima, corsa, velocità, occasioni come se piovessero. Almeno cinque in un quarto d’ora. Nel primo tempo le è mancato solamente il gol. Poi negli spogliatoi è scoccata la scintilla e Ibra ci ha messo soltanto 30 secondi per far ricredere i suoi detrattori: lancio lungo, pallonetto su Almunia colpevolmente fuori dai pali, ventesimo gol stagionale. Quindi, per chiudere qualsiasi polemica, è scattato sul filo del fuorigioco e ha fulminato nuovamente Almunia con una stoccata dal limite.
Tutto bello? No, tutto inutile. L’Arsenal ha accusato i colpi degli avversari ma non è capitolato. Ha trovato l’unica falla difensiva degli spagnoli, Dani Alves sulla destra ha offerto spinta encomiabile ma pure pericolosi passaggi a vuoto difensivi, e con Nasri ha provato a pungere: Puyol ci ha messo due volte la toppa, Bendtner ha tirato sul palo da ottima posizione (ma l’azione era ferma per fuorigioco), Victor Valdes ha respinto coi pugni un suo colpo di testa. Wenger ha avuto l’intuizione dei grandi: dentro Walcott, una punta, fuori Sagna, un terzino, e la partita è cambiata. L’inglese ha rianimato l’Arsenal con un piattone in diagonale, Fabregas dal dischetto ha riaperto i giochi.
Wenger a fine primo tempo era furibondo con i suoi, meglio non conoscere i suoi pensieri al raddoppio di Ibra, ha ripreso fiato alla rete di Walcott (sotto gli occhi del ct Capello), al triplice fischio di Busacca è uscito dal campo di un altro colore. Ma per passare il turno servirà un’impresa ben diversa perché gli inglesi spesso sono restati a guardare gli avversari e nella partita di ritorno, dove dovranno segnare almeno una rete, non avranno Fabregas. La partita del numero 4 dei gunners non è stata la sua migliore esibizione: il cartellino giallo gli ha un poco tagliato le gambe visto che ancora una volta non potrà coronare il suo sogno di calpestare l’erba del Camp Nou di Barcellona. La rete del 2-2 è stata il suo «in bocca al lupo» ai compagni.

ARSENAL-BARCELLONA 2-2

Marcatori:
1’ st e 14’ st Ibrahimovic, 24’ st Walcott, 40’ st Fabregas.
Arsenal: Almunia 6, Sagna 5.5 (21’ st Walcott 7), Gallas 5.5 (43’ pt Denilson 6), Vermaelen 5.5, Clichy 6, Song 6, Fabregas 6.5, Diaby 6, Nasri 6.5, Arshavin sv (27’ pt Ebouè 6), Bendtner 6. All.: Wenger 6.
Barcellona: Valdes 6.5, Daniel Alves 5.5, Puyol 6, Piquè 6, Maxwell 5.

5, Xavi 6, Busquets 6, Keita 6, Messi 5.5 (41’ st Milito sv), Ibrahimovic 7.5 (32’ st Henry), Pedro 6. All.: Guardiola 6.
Arbitro: Busacca 5.5.
Ammoniti: Fabregas, Song, Arshavin, Piquè, Ebouè, Diaby.
Espulso: 38’ st Puyol.

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