Poche cose possono raccontare che cosa sia la famiglia in Italia come il volto, intenso e vissuto, di Anna Magnani in «Bellissima», storia di una madre in cerca di riscatto. O quello, fiero e indomito, di Sofia Loren nei panni della «Ciociara». Perché la famiglia, nel Belpaese, è cosa complessa. Se n'è accorto il cinema che, fin dai primi decenni del Novecento, ha spesso scelto di narrare le ombre e le luci delle dinamiche familiari: tradimenti, gelosie, grettezze, invidie sono sentimenti impressi sulla pellicola tanto quanto i baci e le dichiarazioni d'amore eterno. Dai drammi ottocenteschi di «Piccolo mondo antico», diretto negli anni Quaranta da Mario Soldati al recente «Il cuore grande delle ragazze» di Pupi Avati, la famiglia italiana, secondo il cinema, non è proprio una realtà da Mulino Bianco. Piuttosto, un universo complesso dove il grande amore convive con la miseria (vedi «Il ferroviere» di Pietro Germi), dove i bambini a volte sono vittime della storia dei grandi (da «Ladri di biciclette» di De Sica a «La bestia del cuore» di Cristina Comencini), dove la comicità - pensiamo solo ai matrimoni celebrati nei film di Sordi, Villaggio e Verdone - prende a braccetto il dramma. È la «Famiglia all'italiana» e viene messa ora in mostra a Palazzo Reale grazie a una sessantina di gigantografie, tratte da foto di scena e scatti del backstage delle più celebri pellicole degli ultimi cento anni. Promossa dal comune, in collaborazione con la Fondazione Milano Famiglie 2012 e realizzata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dal Centro sperimentale di Cinematografia, rappresenta un primo ma gustoso antipasto culturale alla visita del Santo Padre che sarà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno per il Forum delle Famiglie. Una carrellata di fotografie, molte delle quali in formato gigante, accompagna il visitatore in ordine cronologico alla scoperta delle trasformazioni della famiglia in Italia. Si comincia con fotogrammi, di grande effetto, in bianco e nero come quelle tratte da «Il leone di Damasco» di Corrado d'Errico e poi ci si ritrova faccia a faccia con capolavori che hanno fatto la storia della settimana arte: da «Pane, amore e gelosia» di Comencini a «Il grido» di Antonioni, da «Rocco e i suoi fratelli» al «Gattopardo» di Visconti. E poi ancora «C'era una volta in America» di Sergio Leone, «Nuovo cinema Paradiso» di Tornatore, per arrivare a «La meglio gioventù» di Giordana e a «Noi credevamo» di Martone. È interessante osservare come la famiglia (ora celebrata, ora messa in discussione, ora disgregata, ora allargata) sia un tema centrale in quasi tutte le pellicole più importanti del nostro cinema. «La famiglia è la prima cellula della società - ha detto monsignor Erminio Scalzi, presidente della Fondazione Milano Famiglie 2012, che si occupa di organizzare il forum sulla famiglia nella città della Madonnina -. La famiglia non è un'entità astratta, ma un luogo reale». Ecco, in questa mostra si testimonia, grazie all'occhio di cineasti di grande talento, come la famiglia non sia un monolite sempre uguale a se stesso ma una realtà in continuo mutamento e divenire.
All'inaugurazione saranno presenti oltre al sindaco Pisapia anche il cardinale Angelo Scola e il regista Gianni Amelio mentre l'assessore Stefano Boeri ha ricordato che altre iniziative culturali dedicate alla famiglia sono previste in concomitanza della visita papale come un'anticipazione della mostra autunnale nel nuovo Museo delle Culture (all'ex Ansaldo) dal titolo «The Human Family», curata da Francesco Bonami, e le installazioni dell'artista irlandese Susan Philipsz nella Cappella Palatina di Palazzo Reale, finalmente visitabile e aperta al pubblico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.