(...) importanti allo stesso modo. E una lettera a Damasio, che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, è diversa da unintervista al Secolo XIX.
Mi spiego meglio. Musso ha sbagliato. Punto. Ma il suo nasceva comunque come sfogo privato. Cosa si dovrebbe dire allora della capogruppo azzurra in Comune e consigliera provinciale Raffaella Della Bianca, peraltro straordinaria nelle campagne elettorali e che apprezzo per quanto mi raccontano carissimi lettori ed amici come Sara Castiglione e Elio Cibari? Lei, per lappunto, ha rilasciato unintervista al Secolo in cui attaccava Forza Italia come partito maschilista e in cui diceva testualmente: «Non mi risulta che nella giunta di Imperia ci siano donne». Frase che probabilmente avrebbe voluto essere un (gratuito) schiaffo a Claudio Scajola. Ma, soprattutto, frase che partiva da un assunto sbagliato: bastava consultare il sito internet del Comune (non è difficilissimo, così come non è difficile inviare una mail) per evitare di fare danni inutili al proprio partito. E anche alle proprie speranze di candidatura.
Date a Musso le botte che sono di Musso, provo a dare a Enrico quello che è di Enrico. Credo che Musso, con lapporto decisivo della Casa delle libertà, abbia ottenuto un ottimo risultato elettorale. E che sia una risorsa del centrodestra. Quindi, molto semplicemente, penso che andrebbe candidato.
Non allinnovazione tecnologica, però. È il ministero che si occupa delle e-mail.
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