Idem, 46 anni e un futuro olimpico

Fra un mese Josefa Idem compirà 46 anni, oggi a Poznan vuole vincere il titolo mondiale di canoa, nel K1 500. In Polonia è stata prima in batteria, terza, per qualche errore nella prima parte, in una semifinale tiratissima in cui ha stabilito il suo miglior tempo stagionale, alle spalle dell'ungherese Janics e della portoghese Portela. Hanno deluso tanti equipaggi azzurri, Stefania Cicali (K1 1000) è l'unica fra le prime 8, mentre un'alga impigliata nel timone ha penalizzato il K4 1000. L'unica medaglia è giunta dal K1 5000, specialità non olimpica, per Massimiliano Benassi.
Sefi si è aggiudicata 24 medaglie, fra Olimpiadi e Mondiali, di cui 6 ori, la canoa italiana è di nuovo tutta nel suo viso grazioso, appendice di un corpo mascolino. Accanto ha i figli Janek, 15 anni, giocatore di tennis, e Ionas, 7 anni, e Guglielmo Guerrini, 60enne marito-allenatore.
«Ci sposammo - racconta una delle regine del nostro sport - nell'estate del '90, in Italia e poi in Germania. Furono proprio due matrimoni diversi. Di questo sport abbiamo fatto la nostra vita, oltre alla professione. Quando andiamo via, ci portiamo anche i figli, per una donna è importante il contorno: altre ragazze stanno via mesi, lontano dalle famiglie sono tanto tristi».
Una novità tecnologica è il gps: «Da quest'anno si può mettere questo sistema sulla barca, per visualizzare il profilo del percorso. Sono stati gli australiani a introdurlo, per me non è una rivoluzione».
«Conta di più il tempo - si inserisce il marito-tecnico, di Ravenna -. Sefi due anni dopo l'argento di Pechino si è ripetuta su quei livelli, il problema è che ben 6 ragazze sono scese sotto l'1'50", il gruppo molto veloce adesso è nutrito. Le donne hanno sempre preso fra i 12 e i 14", adesso la migliore è scesa sotto i 10" di ritardo».
La Idem non ha avversari sul piano della longevità, ai Mondiali fra uomini e donne non si va oltre la classe 1976, mentre gli azzurri più vecchi hanno 32 anni, Facchin e Scaduto.
«Da mesi mi segue un gruppo di dietologi - riprende la fuoriclasse della pagaia - dell'ospedale di Ravenna. Ho cambiato radicalmente l'alimentazione, levando gli alcolici pure da tavola. Niente più pasta normale, solo senza glutine; uniformate proteine e carboidrati, a pranzo e cena».
Sefi è alta uno e 76 per 69 chili, ha 54 pulsazioni a riposo, come massimo tocca ancora le 190. Vira verso Londra 2012, per l'ottava Olimpiade, record femminile. «Bisogna qualificarsi.

L'anno prossimo a Szeged, in Ungheria, devo centrare la finale evitando l'ultimo posto, altrimenti mi resta da vincere una successiva prova di ripescaggio che promuoverà una sola europea».
Sefi centrerà l'obiettivo al primo colpo. E oggi via, verso il podio.

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