La «Iena» Bertinotti: «Truffe alla buvette»

nostro inviato

a Saint Vincent (Aosta)

Cercavano la verità, cercavano risposte chiare sulla politica e sui politici, i giovani saliti, ieri, in Val d’Aosta per il convegno organizzato dalla Fondazione Carlo Donat-Cattin.
E invece? Invece hanno dovuto interrogarsi sulla preoccupante situazione fiscale che regna alla buvette di Montecitorio. Ci ha pensato, per fortuna loro e di tutti gli astanti, il Grande Moralizzatore Fausto Bertinotti a porre la questione sul tappeto; e anche a sforzarsi di trovare illuminanti risposte al riguardo.
Un problema di non poco conto se si considera che, opportunamente stuzzicato dagli studenti durante i lavori, Bertinotti, a proposito dei cappuccini e delle brioche consumati al bar di Montecitorio si è sentito in dovere di precisare, citando l’esempio dello scontrino fiscale obbligatorio alla Camera deciso dopo l’estate, che «se si introduce lo scontrino alla buvette e salta fuori, curiosamente, che i consumi si riducono e gli introiti aumentano, allora bisogna ammettere che c’è qualcosa che non va». Già, c'è evidentemente qualcosa che non va, e per questo motivo così come per l’altra vicenda poco edificante, il caso dei tanti, troppi, parlamentari scoperti come consumatori di droga, sollevato dall'indagine televisiva delle «Iene», poi bloccata dal Garante, il presidente della Camera sceglie pubblicamente di ammettere: «Ci sono episodi di costume piuttosto diffusi che certo non contribuiscono all’immagine del Parlamento».
E a scanso di equivoci precisa: «Mi riferisco ai fatti emersi più recentemente, anche se dico subito che se la critica è un fatto di costume e viene fatta con un metodo illegale, è più grande il danno del guadagno. Ma io sono per fare una battaglia di costume e di moralizzazione».
Ma gli studenti, sulla questione morale non mollano. Tanto che il presidente della Camera dal palco del convegno riconosce la legittimità di tutte le critiche che la gente muove ai bilanci del Palazzo. «I politici non devono avere un atteggiamento di sufficienza su queste questioni, come se il fatto di conoscere i meccanismi delle spese li mettesse al riparo da ogni critica. Facendo così non capiscono che si chiudono in una torre d’avorio.

Debbo ricordare - sottolinea Bertinotti - che nel bilancio della Camera c’è stata quest’anno una riduzione molto forte delle spese, circa sette milioni di euro». D’accordo? Non su tutto. La storia degli scontrini alla buvette sarà argomento della prossima assemblea di classe, promettono i liceali delusi.

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