Ifil-Exor, la Procura chiede il rinvio per i vertici della società

da Milano

La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Virgilio Marrone nell’ambito dell’inchiesta Ifil-Exor, in cui i tre top manager sono accusati di aggiotaggio informativo in concorso. Nell’intervento di ieri, durato tre ore, durante l’udienza preliminare i due pm Marcello Maddalena e Giancarlo Avenati Bassi hanno chiesto il rinvio a giudizio anche della società Ifil in qualità di persona giuridica. Il gup Francesco Moroni ha aggiornato la seduta al 24 e 25 ottobre. L’inchiesta risale a vicende del 2005, quando la holding della famiglia Agnelli, ricorrendo a contratti di equity swap, riuscì a mantenere il 30% di Fiat dopo la conversione in azioni del prestito concesso da otto banche. La Consob aveva multato Ifil e sospeso per alcuni mesi dai rispettivi incarichi Gabetti, Grande Stevens e Marrone per comunicazioni fuorvianti sull’equity swap.
Per quanto riguarda invece il processo sull’eredità di Gianni Agnelli, nei giorni scorsi il procuratore generale Antonio Martone ha chiesto che rimanga in Italia.

I giudici delle sezioni unite civili della Cassazione dovranno infatti decidere se sia il nostro Paese o la Svizzera a doversi occupare della questione che vede Margherita Agnelli, figlia dell’Avvocato, contrapporsi per ottenere un rendiconto di beni alla madre Marella, agli stessi Franzo Grande Stevens e Gianluigi Gabetti, e al commercialista elvetico Siegfried Maron.

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