Ifil, inchiesta chiusa entro l’estate

Pierluigi Bonora

da Milano

Mentre «calciopoli» e il futuro della Juventus continuano a tenere banco, le magistrature di Torino e Milano proseguono le indagini sull’operazione a tre (Ifil-Exor-Merrill Lynch) che ha permesso alla famiglia Agnelli di restare al vertice della Fiat. L’inchiesta giudiziaria, secondo quanto risulta al Giornale, sarebbe in fase avanzata e non è escluso che nelle prossime settimane possano essere interrogati i principali protagonisti. I giudici, che stanno passando al setaccio e-mail e documenti sequestrati nelle sedi dell’Ifil e della banca d’affari Merrill Lynch, sono impegnati a ricostruire nei dettagli la vicenda. Sembra comunque dai palazzi di giustizia un primo verdetto sul caso possa arrivare entro l’estate. Cinque gli indagati, tra cui il presidente dell’Ifil, Gianluigi Gabetti, il direttore generale Virgilio Marrone e l’avvocato Franzo Grande Stevens. Si attende intanto da un momento all’altro la decisione della Procura generale della Cassazione in merito al ricorso presentato lo scorso mese dai legali dell’Ifil dopo che i pm di Milano avevano respinto la richiesta di trasferimento dell’indagine a Torino. La Consob, da parte sua, prosegue l’iter amministrativo che potrebbe concludersi con la richiesta di sanzioni a carico delle società finite nel mirino. L’Ifil, infine, si prepara al confronto con gli azionisti. L’assemblea generale della holding d’investimenti è infatti fissata per la mattinata di mercoledì 24 maggio.

Sarà la prima assise per il nuovo amministratore delegato e direttore generale Carlo Sant’Albano che domani, tra l’altro, si presenterà al consiglio di amministrazione della Juventus come guida pro tempore della società bianconera.

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