Prove di smantellamento per la chirurgia oncologica dellIfo (Istituti fisioterapici ospitalieri). Si è incominciato già due mesi orsono con il trasloco, quasi in blocco, del centro trapianti e si sta proseguendo con il trasferimento degli anestesisti. Avanti di questo passo delleccellenza degli Istituti fisioterapici rimarrà soltanto il nome. O quasi.
La situazione odierna del servizio di anestesiologia è disastrosa. Un mese fa, quando ancora era a regime, vantava in organico composto da 16 anestesisti (un primario e 15 dirigenti medici) che garantivano 25 sedute operatorie settimanali.
Dal 16 luglio, cinque di questi medici sono stati spostati presso lospedale San Camillo-Forlanini a seguito del trasferimento del centro trapianti del Regina Elena presso unala dello Spallanzani. A questi vanno, inoltre aggiunti altri tre specialisti, tra cui il primario, venuti a mancare dopo il pensionamento. La situazione attuale vede quindi lorganico ulteriormente indebolito (esattamente dimezzato), senza peraltro una figura che diriga lintero reparto.
Ed è naturale che il primo effetto di questa situazione sia limmediata e drastica riduzione dellattività chirurgica: un 50 per cento in meno a fronte, invece, di una richiesta di prestazioni assistenziali in aumento. Quanto alle ricadute sullutenza? «Con questi presupposti è inevitabile limpressionante dilatazione delle liste di attesa, che ricordiamo - spiegano in una lettera indirizzata allassessore alla Sanità Augusto Battaglia, i primari di chirurgia dellIstituto Regina Elena - riguarda pazienti affetti da patologie oncologiche». Inoltre, mentre al San Camillo, malgrado il blocco delle assunzioni votato allunanimità dalla giunta di Piero Marrazzo e confermato del ministero dellEconomia come misura di ripiano del deficit regionale, sono state concesse ampie deroghe per nuove assunzioni, allIstituto dei tumori non ne viene concessa nemmeno una. «Ecco perché rimaniamo perplessi dal fatto che - proseguono nella lettera i camici bianchi - il San Camillo abbia assunto già 16 nuovi anestesisti, 5 dei quali provenienti dal nostro istituto e dedicati al centro trapianti dello Spallanzani quando lì, i lavori di allestimento non sono neppure cominciati».
Eppure lassessore alla Sanità, proprio in occasione dellannuncio sulla nuova «Nuova centrale trapianti» dello Spallanzani, aveva assicurato il taglio del nastro per luglio. Sì, ma di quale anno non è stato specificato. E sulle specifiche non si è lasciato andare neppur ieri quando Battaglia si è prodigato ad andare di persona allIfo per rispondere, de visu, ai primari. Da «radio corsia» però non arrivano buone notizie malgrado lassessore abbia cercato una soluzione alternativa con il direttore generale dellIstituto Marino Nonis.
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