Ignorano la crisi di governo ma protestano per il fumo libero

Il Paese sta attraversando una grave crisi di governo, ma la gente è più interessata alle sigarette. E così in Belgio non si scende in piazza per motivi politici, ma per in difesa della libertà di fumo. Si sono presentati in tanti a sfilare in corteo a Bruxelles per la sigaretta libera. Ma i proprietari di caffè e bistrò belgi, che dal prossimo luglio saranno costretti a togliere i posacenere dai tavoli, hanno comunque ottenuto rassicurazioni: avranno aiuti a copertura di danni che, probabilmente, non avranno. La manifestazione, organizzata da quattro associazioni di proprietari di locali, nonostante la scarsa partecipazione ha infatti ottenuto un risultato.

Il ministro dell’Economia e dell’impiego della regione di Bruxelles, Benoit Cerexhe, ha promesso che saranno previsti aiuti regionali in favore di un settore che teme di subire perdite «tra il 30 ed il 50%» del fatturato quando dovrà bandire le sigarette da bar, bistrò, caffè e casinò, ovvero tutti i locali che avevano ottenuto una deroga fino al 2014 rispetto alle legge che dal 2009 ha introdotto il divieto di fumo nei locali pubblici. Deroga che nel marzo scorso è stata cancellata dalla Corte costituzionale.

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