Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. I portoghesi della sosta selvaggia non demordono. E il Comune di Roma annuncia per il prossimo futuro controlli più severi. Quattro romani su dieci non pagano sulle strisce blu. Va anche peggio su quelle bianche: solo in due su dieci espongono il disco in regola. Un flop la disciplina della sosta breve: appena lo 0,2% dei paganti utilizza la tariffa da 0,20 euro per 15 minuti. Mancano due mesi alla scadenza della regolamentazione sperimentale della sosta tariffata, introdotta nellagosto 2008. Ma il monitoraggio reso noto ieri dallAgenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del comune di Roma, indica che i risultati finora ottenuti non sono soddisfacenti. Non rispecchiano gli obiettivi del Pgtu: la disincentivazione alluso dellauto privata e il turn over dei posti.
Lindagine dellAgenzia si riferisce al periodo 24 aprile-20 giugno 2009. Sulle strisce blu gli irregolari sono il 12,4% degli occupanti. Il dato, scremato dalle auto con permesso residenti, polizia, sanità, ecc, corrisponde al 40% dei paganti potenziali. Quattro su dieci che dovrebbero pagare il ticket, se ne infischiano. Ancora peggiore la situazione sulle strisce bianche (gratuite, massimo 3 ore). Il 56,3% dei posti è occupato dai residenti, il 18,5% ha il disco in regola, mentre il 25,2% no. Il doppio rispetto alle strisce blu, sottolinea lAgenzia. Otto su dieci (78,5%) di quelli in sosta irregolare non espongono neppure il disco. Tantomeno dopo 3 ore mettono in moto e cercano un altro posto. Sulle strisce bianche davanti agli ospedali, è il trionfo di sosta selvaggia: gli irregolari sono addirittura il 47%. Praticamente quasi tutti davanti al San Giovanni, al Policlinico Umberto I, al Bambin Gesù, fanno come vogliono, confidando nellassenza di controlli.
Perfino dove vige la tariffa agevolata di prossimità, con costi orari notevolmente ridotti, il tasso di irregolarità è elevatissimo (24%). Non si salvano neppure i 3.644 posti invalidi: il 18,8% è occupato da auto prive di contrassegno in regola, il trend è in aumento rispetto agli anni passati.
Per quanto riguarda chi paga regolarmente la sosta, invece, il monitoraggio rileva che l8,9% acquista il titolo mensile da 70 euro, il 34,5% paga il ticket giornaliero da 4 euro per 8 ore. Solo lo 0,2%, invece, utilizza la sosta breve da 0,20 euro per 15 minuti. Per il consigliere dellAgenzia Sergio Migliorini è la prova che non si è raggiunto lobiettivo fondamentale del turn over: «La maggior parte paga labbonamento mensile o la sosta lunga di 8 ore. Se uno deve prendere un caffè o sbrigare una commissione veloce, e non trova posto, o rinuncia o parcheggia senza pagare». Meglio una sosta veloce di pochi minuti e rischiare la multa del vigile, insomma, piuttosto che mettere mano al borsello.
Ultimo capitolo del monitoraggio, gli ausiliari dellAtac. Ci sono e non ci sono, i controlli sono tuttaltro che assidui. Lindice di presenza diretta (15%) è rimasto pari agli anni passati. «Ma gli stalli blu che devono controllare rispetto a prima sono il 30 per cento in meno - rimarca Migliorini - è evidente un calo di produttività di pari misura, diciamo del 30 per cento. Con un gettito notevolmente ridotto rispetto alle aspettative. La matematica non è unopinione». Entro il 31 ottobre il consiglio comunale dovrà esprimersi in via definitiva sulla sperimentazione.
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