Luciano Gandini
«Tra cinque o sei anni il forno elettrico di Cornigliano può rientrare dalla finestra perché ci sarà una centrale elettrica da 300 megawatt che potrà alimentarlo». Non usa mezzi termini Franco Orsi, ex assessore regionale allambiente, per esternare le proprie preoccupazioni, nel corso di unassemblea pubblica organizzata dal gruppo consiliare comunale di Forza Italia e presieduta da Giuseppe Costa: «Chiunque di noi quando compra una casa, deve pagare una caparra - aggiunge -, ma Riva no, non ha pagato nessuna caparra, non ci sono garanzie che questa volta rispetti laccordo di programma: uno che conosciamo ormai molto bene, accusato di comportamenti antisindacali e che da 20 anni non ha mai rispettato un accordo». È Alberto Gagliardi, Sottosegretario di Stato, a rincarare la dose: «Riva è un padrone che fa quello che vuole senza garanzie e lassurdo è che è il centro destra ad opporsi e non la sinistra. Questa parte politica gli concede dei fortissimi privilegi e non sappiamo perché. Quando ventanni fa Garrone, nel ruolo di responsabile dellAssociazione Industriali, sosteneva che bisognava chiudere lacciaio a Genova e usare quelle aree per una Disneyland, portava avanti una provocazione condivisibile». Gagliardi spiega inoltre la posizione dellesecutivo, che potrebbe apparire connivente: «Di fronte a Comune, Provincia, Regione, sindacati, associazione industriali e autorità varie tutti daccordo, il Governo per lealtà istituzionale non poteva che prenderne atto». Gli replicheranno col veleno, a distanza, il consigliere regionale diessino Ubaldo Benvenuti - «È la prima volta che un sottosegretario definisce scellerato, e via dicendo un accordo firmato dal governo di cui fa parte» - e, ancora più duro, il deputato Graziano Mazzarello (anche lui Ds): «Gagliardi si deve dimettere». Immediata la controreplica: «Benvenuti e Mazzarello - tuona Gagliardi - non nascondono la loro origine comunista, quella che mette in bocca allavversario quello che vogliono loro. Il governo ha fatto quello che doveva fare. Io, comunque, vigilerò su come verranno interpretate quelle clausole che sono ancora poco chiare, affinché laccordo non venga stravolto a piacimento della sinistra».
In assemblea, intanto, Luigi Morgillo, capogruppo azzurro in Regione, spiega che nellaccordo della giunta Biasotti si puntava sulla qualità della vita degli abitanti di Cornigliano e sulla difesa dellambiente, con laccordo di oggi si punta, invece, sullipocrisia della salvaguardia delloccupazione: «Una vera e propria bufala, perché larea di Cornigliano vale oro ed è unica nel suo genere per la posizione che occupa, servita da porto, aeroporto e ferrovie. Il piano industriale previsto nellaccordo di programma è generico e la presenza di una centrale elettrica di questo tipo è completamente esagerata, oltre che incompatibile con il centro abitato. Per Genova basta e avanza la centrale presente in porto. Occorre spiegare bene tutto questo ai cittadini». E gli esponenti azzurri rivendicano un successo incontestabile: «Senza il centro destra oggi ci sarebbe ancora il forno elettrico in funzione». Dal pubblico interviene Cristina Pozzi, a nome dellassociazione per Cornigliano, e attacca: «Nel processo contro Riva gli enti locali si ritirano come parte civile perché così è previsto nellaccordo di programma. Rimarremo soli come associazione insieme a Legambiente. Larticolo 34, poi, prevede che laccordo può essere modificato e quindi anche il forno elettrico potrà ritornare in auge, senza difficoltà. In materia di inquinamento acustico, dove la normativa prevede 45 decibel di notte e 55 di giorno, laccordo deroga a 65 decibel e sarà onore del Comune, cioè di noi contribuenti, prevedere delle strutture contro il rumore. Danno, cioè, per scontato che Riva supererà questi limiti. Non ci resta che ripartire dal 99 con le nostre battaglie».
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