Milano - Il fenomeno dell'immigrazione ha visto crescere il numero di stranieri, dal 1970 ad oggi, di 25 volte; attualmente nel nostro Paese ci sono circa 3.690.000 milioni di immigrati regolari stimati, il 6,2% della popolazione complessiva. Lo riferiva l’Eurispes nel suo Rapporto 2008, presentato a gennaio e che citava l’ultimo dossier Caritas/Migrantes in materia, sottolineando che da qualche anno l’Italia è diventata un paese di "prima scelta" e di destinazione degli immigrati e che la somma tra i permessi di lavoro a carattere stabile e i ricongiungimenti familiari ammontano all’81,1% del totale (Cnel, 2007). La compravendita di case è aumentata dell’8,4% , un pò meno rispetto all’anno precedente (12,9%).
I paesi di provenienza A fine 2006 il paese di provenienza era prevalentemente la Romania (555.997 con un’incidenza del 15,1%), seguita dal Marocco (387.031 con un’incidenza del 10,5%), e dall’Albania (381.011 con un’incidenza del 10,3%). Il livello di istruzione dei rumeni, in generale, è abbastanza alto: il 59,2% possiede la laurea o il diploma. Il Lazio è la regione con la maggiore presenza di rumeni (quasi 90.000); tra la provincia di Roma e la città ne soggiornano circa 75.000; mentre secondo il Comune (dati al dicembre 2006) il numero è di circa 31.000.
Donne Nel 2006, la Caritas stima in circa 1.840.000 le donne immigrate regolarmente presenti sul nostro territorio (il 49,9% del totale degli immigrati). In alcune regioni, come la Campania (61,7%) e la Calabria (56,8%) i valori percentuali sono più accentuati, mentre nel Nord l’incidenza è del 48,4%, nel Centro è superiore al 50% e nel Sud raggiunge il 56,8%.
Regolarizzazioni Dagli anni Ottanta sono stati regolarizzati circa 1.450.000 stranieri.
Un dato che differenzia l’Italia dagli altri paesi europei che ne hanno sanato numeri nettamente inferiori come la Francia, che ne ha regolarizzati 266.100, la Spagna (quasi 1 milione), l’Inghilterra (17.511) e la Grecia (925.110).
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