Immigrato indiano picchiato e bruciato Tre i fermati, uno è un minorenne

Il fatto è avvenuto alle 4 di stamani a Nettuno. L'immigrato, di 35 anni, era solito dormire nell'atrio della stazione. Pestato a sangue e poi cosparso di benzina: è in condizioni gravissime. Tre giovani fermati: notte folle del branco tra alcol e droga, volevano fare "un gesto eclatante". Alemanno in visita al senza senzatetto: "Potenziare i punti di accoglienza sul territorio"

Immigrato indiano picchiato e bruciato 
Tre i fermati, uno è un minorenne

Nettuno (Roma) - Sono tre i giovani fermati per aver picchiato e poi dato alle fiamme un immigrato indiano di nome Singh nella stazione ferroviaria di Nettuno. Tra i fermati, c'è anche un minorenne. Secondo gli elementi raccolti dai carabinieri della cittadina romana i tre avevano trascorso una notte "brava" tra alcol e droga al termine della quale hanno voluto fare, hanno detto durante l'interrogatorio, un gesto "eclatante per provare una forte emozione". Il ragazzo minorenne ed i suoi amici di 19 e 28 anni, incensurati, e con famiglie di lavoratori alle spalle, tornando a casa la scorsa notte sono passati davanti alla stazione di Nettuno. Qui, secondo la ricostruzione dei carabinieri, hanno insultato e aggredito il senzatetto che dormiva nell'atrio. Poi si sono allontanati e mentre erano al distributore hanno avuto l'idea di fare "uno scherzo al barbone", così come loro stessi hanno detto agli investigatori.

Serata da Arancia Meccanica Tornati nella stazione hanno dato fuoco all'immigrato e non riuscendo più a spegnere le fiamme sono scappati. Sembra però venire meno l'ipotesi di un atto a sfondo razziale. Secondo quanto detto dal generale Vittorio Tomasone, comandante provinciale dei carabinieri di Roma, "quanto avvenuto non sembra avere uno sfondo razziale ma con una conseguenza ancor più agghiacciante, visto che secondo quanto accertato i tre volevano chiudere la notte, dopo uno sballo di alcol e droga, con un gesto fortemente eclatante". Secondo il generale Tomasone "non capire lo sfondo dietro questo atroce episodio sarebbe come non vedere ciò che succede attorno ai nostri giovani. L'uso smodato di droghe ed alcol a cui si sottopongono condiziona il loro comportamento".

Prognosi riservata L' immigrato, che ha trentacinque anni, è ora ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale sant'Eugenio di Roma. Il clochard ha ustioni di terzo grado ma non é in pericolo di vita ed è in prognosi riservata. Lo ha annunciato il primario del centro ustioni dell'ospedale Sant'Eugenio Paolo Palombo. "L'uomo è stato oggetto di una barbarie inqualificabile - ha aggiunto Palombo - ha ustioni alle gambe, alle mani e in parte del collo e dell'addome. Apparentemente, sembra sia stato colpito in testa con una bottiglia, per poi essere cosparso di benzina e dato alle fiamme". Il primario ha annunciato che domani alle 17 verrà reso noto un nuovo bollettino clinico.

Rogo umano Quando sono arrivati i carabinieri, allertati da una persona rimasta ignota che ha telefonato al 112, i carabinieri hanno trovato l'indiano ancora con gli abiti in fiamme, le gambe già completamente ustionate. L' uomo è riuscito a dire pochissime parole poi ha perso i sensi per il dolore. Portato d'urgenza nell'ospedale di Anzio è stato trasferito per le gravissime ustioni subite al Sant'Eugenio di Roma nel reparto ustionati. Nella stazione di Nettuno gli immigrati trovano spesso riparo per la notte. Ma stamani, al momento dell'aggressione razzista, l'indiano era l'unico trovato dai carabinieri che dormiva nella sala d'aspetto. 

La visita di Alemanno "Ho parlato all'ambasciatore indiano che mi ha ringraziato per l'assistenza e l'attenzione che stiamo garantendo alla vittima e gli ho garantito che presto i responsabili di quest'aggressione saranno assicurati alla giustizia e che daremo all'uomo assistenza sociale e sanitaria". Lo ha detto il primo cittadino di Roma Gianni Alemanno che nel pomeriggio ha fatto visita al Sant'Eugenio al cittadino indiano. "Ho chiesto all'uomo come mai stesse dormendo in stazione - ha affermato Alemanno - nonostante siano in funzione i punti di accoglienza del comune di Roma. L'uomo mi ha detto che aveva perso da poco il lavoro e che non poteva più permettersi l'alloggio. Dobbiamo potenziare i punti di accoglienza sul territorio".

"Un episodio che si può ricondurre ai soliti balordi, una notte di bravate, magari condizionati dalle notizie delle recenti aggressioni su donne da parte di stranieri". E' l'ipotesi formulata dal vice sindaco di Nettuno, Alberto Andolfi (Pd). "Non ci riconosciamo in un atto del genere - ha proseguito Andolfi - Nettuno non è mai stato un luogo razzista o intollerante; da Lavinio fino a Nettuno sono tantissimi gli extracomunitari e non si è mai verificato alcun episodio di razzismo". Andolfi si è augurato che siano individuati subito i responsabili ed ha espresso preoccupazione per la violenza della notte scorsa. "Seguiamo con attenzione le condizioni dell'aggredito, speriamo che se la cavi". Per il vice sindaco questo tipo di problemi è europeo ed ha ribadito che "i recenti episodi di violenza ai danni delle donne possono aver influenzato qualche cellula estremista o qualche singolo personaggio intollerante: il fine settimana qualche birra in più, l'aver agito in branco, può aver dato luogo a questo fatto di intolleranza". Andolfi ha anche fatto ammenda in merito alla mancanza di controllo nella stazione ferroviaria: "Dobbiamo studiare attentamente un sistema di sorveglianza, magari anche con l'utilizzo di telecamere".

Veltroni: "Frutto di predicazioni xenofobe" "Quello che è successo a Nettuno è gravissimo e suscita in me, come nella stragrande maggioranza degli italiani, rabbia e indignazione. Esprimiamo solidarietà al giovane indiano selvaggiamente picchiato e bruciato e chiediamo che i responsabili di questo crimine siano assicurati al più presto alla giustizia. Episodi di intolleranza criminale come questo sono il frutto di predicazioni xenofobe, di un clima creato ad arte di odio e di paura". Lo ha affermato il segretario del Pd, Walter Veltroni.

Marrazzo: "Atto barbaro"
"Un'aggressione vigliacca e per questo ancora più vergognosa e intollerabile. La barbara violenza di cui è stato vittima questa mattina un immigrato di origine indiana a Nettuno è il frutto avvelenato di una demonizzazione del fenomeno immigrazione", ha detto il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. "Prendersela con una persona già costretta a dormire nell'atrio di una stazione - ha aggiunto - non è solo incivile ma vigliacco. E vigliacchi sono tutti quelli che, da sempre, pensano di risolvere i propri limiti individuando il capro espiatorio più facile. Nella speranza che la vittima dell'aggressione possa riprendersi mi auguro che i responsabili di questo atto - ha concluso Marrazzo - vengano immediatamente assicurati alla giustizia".

Tensione a Nettuno Un piccolo tafferuglio è scoppiato tra manifestanti e giovani di destra poco dopo la partenza di un corteo che si è svolto a Nettuno in solidarietà all'immigrato indiano bruciato. La manifestazione, partita alle 18:30 davanti al Municipio, e organizzato dalla comunità indiana di Anzio e Nettuno, Prc, Ds, Comunità Soweto, è stata subito bloccata per uno scambio di battute, con un piccolo tafferuglio, tra i partecipanti e un gruppo di giovani di destra che osservavano dal lungomare. Alcune battute dei giovani di destra al passaggio dei manifestanti ha scatenato una reazione e la coda del corteo è tornata indietro mentre vigili urbani, polizia e carabinieri si sono interposti fra i due gruppetti.

Alla fine il corteo è ripartito al suono di 'Bella ciao' e di slogan come "Siamo tutti immigrati". Alla testa del corteo uno striscione sorretto da una decina di rappresentanti della comunità indiana di Anzio e Nettuno con la scritta "Ma quale pacchetto sicurezza - Cittadinanza per tutti".

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