Immigrazione, rinviato l'accordo con la Tunisia L'Ue: "Asilo temporaneo se aumentano i flussi"

Berlusconi e Maroni hanno incontrato il governo tunisino per mettere fine all'immigrazione clandestina. Accordo rinviato a domani, quando Maroni tornerà per firmare l'intesa. Il premier: "Presto un summit italo-francese". Intanto la Lega non cede e avverte: "Governo a rischio" SONDAGGIO Ci possiamo fidare dell'impegno della Tunisia? VOTA

Immigrazione, rinviato l'accordo con la Tunisia  
L'Ue: "Asilo temporaneo se aumentano i flussi"

Tunisi - Solo un rinvio, ma l'accordo si farà perché "c'è la volontà del governo di Tunisi a trovare una soluzione" e a trovarla "in modo civile". E' questa la conclusione del vertice tra il premier tunisino, Beji Kaid Essebsi, e quello italiano, Silvio Berlusconi. Domani il ministro Roberto Maroni tornerà a Tunisi "per verificare" il lavoro della commissione tecnica ad hoc e "firmare un accordo". "Daremo il nostro aiuto in termini di mezzi di terra e di mare, perché il controllo sia capillare ed efficiente", ha spiegato il Cavaliere, ribadendo che si sta lavorando per "trovare una soluzione anche al problema dei rimpatri". Intanto la Commissaria europea, Cecilia Malmstrom, ha ipotizzato che, qualora il flusso di sfollati dalla Libia dovesse aumentare ancora, la Commissione europea potrebbe attivare la direttiva 55 del 2001 che permette di concedere asilo per almeno un anno "nel territorio degli stati membri".

Rinviato l'accordo con la Tunisia La notizia è stata confermata dall'agenzia ufficiale tunisina Tap che in un breve lancio scrive: "Nessun accordo tra Tunisi e Roma sul dossier dell’immigrazione clandestina è stato annuncato al termine dell’incontro di questa mattina a Tunisi tra il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, e il primo ministro del governo provvisorio tunisino Beji Caid Essebsi". Berlusconi ha inoltre confermato la sua ferma volontà di coinvolgere l’Europa. "Un altro problema è la questione europea - ha detto il premier - e ci sarà presto un summit italo-francese con il presidente Sarkozy e i ministri degli Interni, Esteri e Economia dei due paesi". Un modo per ribadire che il tema verrà affrontato su scala europea e non riguarderà soltanto Italia e Tunisia.

La Lega non cede "Rischiamo di perdere le amministrative e se si perdono le elezioni si va tutti a casa". Questo il messaggio portato dalo stato maggiore della Lega a Palazzo Grazioli. La preoccupazione del Carroccio è legata all’emergenza immigrazione e alle ripercussioni sulla tenuta del governo e della maggioranza. Il Cavaliere ha chiesto a Maroni di trattare ad oltranza con il governo tunisino, di cercare ad ogni costo una soluzione diplomatica. Il responsabile del Viminale domani sarà di nuovo a Tunisi, ma il Carroccio continua a mantenere una posizione intransigente: se passa l’idea che li accogliamo tutti e gli facciamo pure le tendopoli, questo il ragionamento del partito di via Bellerio, rischiamo di avere l’assalto dei clandestini. La Lega frena anche sull’ipotesi della Ue che è d’accordo a concedere la protezione temporanea agli immigrati sul modello dei rifugiati; ipotesi considerata una extrema ratio anche dalla Farnesina.

La linea dei "rimpatri forzati" Il Carroccio, dunque, resta su una linea dura che prevede, in mancanza di un’intesa con il governo tunisino, rimpatri forzati. Il diritto internazionale, tuttavia, non consente di procedere su questa strada in mancanza del consenso del Paese d’origine, ’autorizzazionè al momento negata da Tunisi. Fonti diplomatiche riferiscono che la partita si gioca sul blocco delle partenze e potrebbe esserci un’apertura in questo senso - è stato attivato un tavolo tecnico - da parte del governo tunisino nelle prossime ore. Un governo che il premier nei giorni scorsi ha definitivo "debole" proprio perchè non legittimato dal voto popolare e in prossima scadenza.

Ancora sbarchi a Lampedusa E il premier ha tenuto a ricordare il suo impegno con i lampedusani: "Il flusso di giovani tunisini che da noi cercano una nuova vita di democrazia e libertà ha creato un inconveniente in una piccola isola di cinquemila abitanti come Lampedusa - ha detto - con un flusso di migranti di gran lunga superiore al numero degli abitanti. Noi siamo intervenuti e da ieri l’isola è tornata ai suoi abitanti, perchè abbiamo dislocato in vari parti d’Italia. Ma l’arrivo di nuovi 800 migranti rende necessario studiare una soluzione".

L'intervento del premier prima del vertice "La Tunisia è un paese amico, siamo qui per risolvere i nostri problemi in uno spirito di collaborazione e amicizia", ha dichiarato il presidente del Consiglio arrivando al palazzo del governo di Tunisi per incontrare il primo ministro del governo di transizione, Beji Kaid Essebsi, nel tentativo di siglare un accordo che fermi l’esodo dei migranti dalla Tunisia e consenta i rimpatri di quanti già in Italia. Berlusconi ha già incontrato il presidente della Repubblica ad interim Fouad Mebazaa.

"C’è un’assoluta volontà di trovare una soluzione - ha assicurato Berlusconi - il ministro dell’interno lascia qui una commissione di tecnici al lavoro e domani tornerà per verificare il lavoro fatto e sottoscrivere un accordo".

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