Immobili, prezzi ancora in salita

da Milano

Non accenna a diminuire la crescita dei prezzi degli immobili, anche se la corsa rallenta. Lo afferma l’indagine di Nomisma, che ha fotografato l’andamento dei mercati immobiliari nei primi sei mesi dell'anno in 13 centri urbani. I costi delle abitazioni sono cresciuti mediamente del 3,7%, mentre per uffici e negozi gli incrementi sono stati leggermente più contenuti, rispettivamente del 3,1 e del 3,2 per cento. Il rialzo dei prezzi è il più contenuto dal 2000, anche se definito «inaspettato» dagli esperti del centro studi bolognese, dopo otto anni di crescita ininterrotta. E per i prossimi dodici mesi il rapporto prevede un rallentamento della crescita dei prezzi. A incidere sul mercato in modo rilevante saranno, secondo l’indagine, gli aumenti dei tassi d’interesse previsti per agosto e settembre e i nuovi provvedimenti fiscali che riguardano il settore. La tenuta del mercato è caratterizzata dalla consistente domanda abitativa (anche se più cauta che in passato), dal mantenimento della tempistica di vendita, dalla tenuta degli sconti applicati sui prezzi e dall’aumento del numero delle compravendite.

Non mancano però alcune città con performance inferiori rispetto alla media come Torino e Milano. «E visto che il capoluogo lombardo anticipa le tendenze - ha sottolineato il vice presidente di Nomisma, Gualtiero Tamburini - questo potrebbe essere il segnale che indica la fine della spinta rialzista».

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