PalermoIn preda alla follia ha aggredito a martellate, senza motivo, due vecchietti, marito e moglie, in fila alla biglietteria della stazione ferroviaria di Palermo. Cinque colpi all'uomo, tre alla donna, sferrati con la forza di un uomo alto 2 metri, robusto, pesante. L'aggressore, è uno psicolabile di 39 anni, si chiama Fabio Conti Tozzo. Ai poliziotti che lo hanno prima immobilizzato e poi interrogato ha farneticato poche parole prive di senso. «Volevo istallare il digitale terrestre».
La scena di inaudita violenza alle 10.30 di ieri mattina. Antonino Raccuglia, 70 anni e Marianna Ruvolo di 67 anni erano in fila sotto i portici alla biglietteria della stazione, quando sono stati raggiunti da Fabio Conti Tozzo. L'uomo era fermata di un autobus e a un certo punto ha iniziato a correre senza meta. Era sconvolto e teneva in mano un martello, quello che ha utilizzato per colpire i due anziani. Lo ha fatto con micidiale violenza, allimprovviso, infierendo dall'alto verso il basso. Senza lasciar scampo alle vittime. Una sequenza terribile, di fronte alla poca gente che in quale momento si trovava all'interno della stazione. Sono stati due nigeriani richiamati dalle grida a intervenire per primi, evitando che il folle continuasse a colpire e poi salvandolo dal resto della folla che avrebbe voluto linciarlo prima dellarrivo della polizia. Si chiamano Arthur e Paul, hanno rispettivamente 24 anni e 18 anni. Uno dei due racconta: «Quel gigante aveva il martello in mano e colpiva. Lo ha fatto anche quando gli anziani erano ormai a terra. L'ho schiaffeggiato e quando ho capito che era ancora pericoloso gli ha dato due testate che lo hanno fatto cadere per terra». Solo a questo punto gli agenti della Polfer hanno potuto immobilizzare Fabio Conti Tozzo.
Secondo il questore di Palermo, Alessandro Marangoni si è trattato di un «raptus di uno squilibrato».
Conti Tozzi sino a ieri era un signor «nessuno». Di lui si sa solo che vive nel quartiere Romagnolo e che è in possesso di una vecchia carta d'identità sgualcita, dove, nello spazio dedicato alla professione, c'è scritto studente. Stupiti, ma non troppo, i suoi genitori che hanno rivelato che l'aggressione di ieri non era la prima, ma che il giovane non era stato mai così violento. I suoi familiari, in lacrime, hanno riferito anche che in passato il loro figlio era stato protagonista di episodi simili, anche se fino a ieri non così tragici. Tanto che non era stato mai arrestato, né condannato e la sua fedina penale risulta pulita.
Le sue due vittime ora lottano tra la vita e la morte in due diversi ospedali della città. Al Policlinico con la scatola cranica fracassata dalle martellate Antonio Raccuglia; la moglie, Marianna Ruvolo, invece, è ricoverata al Civico. Dei due il più grave è l'uomo che è stato mantenuto in coma farmacologico. Nel pomeriggio di ieri le sue condizioni si sono aggravate. I medici hanno deciso di operarlo per ridurre gli edemi.
Ai due immigrati intervenuti per fermare il folle, entrambi regolari in Italia, saranno applicati i benefici di legge previsti per gli extracomunitari che collaborano con la giustizia.
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