«Gli impianti funzionano»

«Non abbiamo notizia di inchieste che ci riguardano»

Genova Acque si chiama fuori. E allontana ogni sospetto dai depuratori. La società controllata dal Comune sposa la linea dell’alga tossica come unica responsabile delle intossicazioni provocate a circa duecento bagnanti. Soprattutto specifica che nulla di anormale è accaduto ai depuratori. Da quando la capitaneria di porto, unica amministrazione a segnalare il pericolo nel silenzio di tutti gli altri enti, ha fatto scattare l’allarme Genova Acque ha subito condotto verifiche sulle proprie strutture. «È stato eseguito un accurato controllosu tutti gli impianti di depurazione che non ha evidenziato alcun errore di conduzione degli impianti medesimi», assicura l’azienda in una nota.
Eppure l’idea che si stia indagando proprio in questa direzione sta circolando. Tanto che la stessa Genova Acque sottolinea un altro aspetto chiave. E tiene a precisare «di non aver ricevuto ad oggi alcuna notizia relativamente a inchieste giudiziarie che possano coinvolgerla, pur restando naturalmente a disposizione per tutte le verifiche che saranno richieste dai competenti organi di controllo».

Al momento l’inchiesta aperto dalla procura di Genova ipotizza anche il reato di «getto di cose pericolose in mare», lasciando chiaramente intendere che non tutto quanto è successo può essere colpa dell’alga tossica. Ma non mette ancora espressamente nel mirino né società, né enti locali. È solo ai primi passi e tende a raccogliere tutto il materiale possibile.

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