Le imprese: «Governo d’emergenza»

Roma L’Italia è «già nel baratro», avverte Emma Marcegaglia. E tutto il mondo imprenditoriale con una sola voce, da industriali a banche, assicurazioni, pmi e coop, invoca «un governo di emergenza nazionale con una ampia base parlamentare»: già «nelle prossime ore» è necessario - chiedono le imprese - che «i mercati e la comunità internazionale percepiscano che si va concretamente delineando questa soluzione della crisi politica».
Una richiesta condivisa da tutto il sistema produttivo, con un documento firmato da Abi, Ania, Alleanza delle Cooperative, Confindustria, Rete Imprese Italia. Che insieme sottolineano che «l’Italia si trova a un drammatico punto di svolta», chiedono che l’obbiettivo di salvare il Paese venga messo al primo posto, e che vengano realizzate le riforme chieste dall’Europa: non vi sono alternative possibili. Dalle imprese anche «piena fiducia» nel presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano; e un «forte appello» a tutte le forze politiche: «non è il momento del conflitto, è il momento del dialogo». L’allarme è alto: sui mercati finanziari il record dello spread Btp-Bund è una pesante sentenza di sfiducia sull’Italia, e un duro colpo alla sostenibilità del debito pubblico. «In questo momento, in queste ore, l’Italia sta vivendo un momento drammatico - dice Emma Marcegaglia -. Non ci meritiamo la fine della Grecia».
Nelle stesse ore l’allarme è rilanciato da Assonime. L’associazione che riunisce le società per azioni ha dato mandato al suo presidente, Luigi Abete, di chiedere un incontro al capo dello Stato «sulle iniziative necessarie e immediate per le imprese e i mercati».

E anche Rete Imprese Italia (artigiani e commercianti) avverte: «Si sta rapidamente approssimando il punto di non ritorno della crisi del nostro debito sovrano e, con esso, della crisi dell’economia e della società italiana tutta. Bisogna reagire subito».

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