Imprese di successo? Per i giovani è come al Grande Fratello

Imprese di successo? Per i giovani è come al Grande Fratello

Un imprenditore ha successo perché baciato dalla fortuna più che per la sua bravura; inoltre del creare impresa fa paura l’eventuale fallimento: lo pensa un campione di oltre tremila studenti liguri intervistati da una ricerca commissionata dalla Camera di Commercio all’Università di Genova e presentata ieri mattina nel capoluogo ligure.
«Dagli oltre tremila questionari raccolti emerge che i ragazzi sono attratti dall’impresa ma ne temono i rischi e non hanno tutti gli strumenti per un approccio realistico - ha detto Mauro Palumbo, docente di Sociologia alla facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Genova - per superare lo stereotipo del successo e dei denari legati alle grandi imprese e pensare piuttosto a un progetto di vita serve un’alternanza tra lavoro e studio e l’inserimento di moduli su che cosa è un’impresa nei programmi universitari. Altrimenti diventa un modo per essere famosi. Come andare al Grande fratello». La ricerca condotta dal Centro ligure produttività (Clp) e finanziata dalla Camera di Commercio ha raccolto 3.024 questionari compilati tra marzo 2008 e giugno 2009, da studenti tra i 17 e i 21 anni, iscritti alle scuole superiori, ai corsi di formazione professionale e ai primi due anni di università. Solo l’8 per cento di loro pensa che per raggiungere un obiettivo ci voglia passione; il 36 per cento dice che il successo imprenditoriale è legato alla fortuna e il 91 per cento ritiene che ci vogliano delle competenze specialistiche. Infine il 90 per cento teme il rischio d’impresa e del fallimento. «C’è un certo disfattismo - ha commentato il presidente della Camera di commercio Paolo Odone - però la partenza delle infrastrutture cambierà il volto di questa città. Quindi noi diciamo all’università datevi da fare e ai giovani cercate un lavoro da fare con passione e riflettete sulle opportunità di creare piccole imprese».

Odone e la presidente del Clp Patrizia De Luise hanno perciò concluso che stimoleranno progetti di orientamento per i giovani per favorire l’alternanza studio-lavoro, la presenza di imprenditori nelle scuole e periodi di tirocinio più lunghi per gli stagisti.

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