Leconomia della capitale continua a crescere, con la nascita di nuove imprese, con il turismo e con un aumento del numero di occupati. Lo comunicano i dati dellanalisi sullandamento delleconomia romana nel 2006 realizzata dalla Camera di Commercio di Roma, che sono stati presentati ieri. Dai dati emerge che il sistema imprenditoriale romano è caratterizzato da una buona vitalità: le imprese registrate al 31 dicembre 2006 risultano essere 409.957, con un tasso di crescita del 2,9 per cento rispetto al 2005, un indice nettamente superiore al dato italiano dell1,2 per cento. Crescono anche limprenditoria femminile (+4,5 per cento) e quella degli immigrati: risultano registrate complessivamente 34.678 cariche (titolari, soci, amministratori, altre cariche) riferite alle persone nate in Paesi non Ue, con un incremento, rispetto al 2005, di 3.523 unità (11,3 per cento).
Bene anche i livelli occupazionali. Secondo i dati pubblicati dallIstat gli occupati a Roma e provincia, nel 2006, ammontano a 1.588.000 unità (+24.000 rispetto al 2005). Il tasso di disoccupazione romano continua a decrescere e passa dal 7,3 per cento del 2005 al 7,2 del 2006. Secondo i dati pubblicati dallEnte Bilaterale del Turismo, per lanno 2006 si è registrata una buona crescita. La domanda complessiva negli esercizi alberghieri di Roma e provincia è stata pari a 9.087.071 arrivi (+9,9 per cento) e 21.501.213 presenze (+10,1 per cento). Soddisfatto il sindaco di Roma Walter Veltroni: «Un quadro davvero lusinghiero che fotografa uneconomia ancora in crescita». Intravede una criticità il presidente della Provincia Enrico Gasbarra, secondo il quale «oggi più che mai è necessario tagliare la burocrazia, diventata troppo pesante per sostenere questo tipo di sviluppo». Daccordo fino a un certo punto Paolo Rigucci, segretario romano della Cisl: «Anche se leconomia provinciale sta crescendo, non ci sembra che questo dipenda dalle politiche di sviluppo messe in campo dalla provincia di Roma. Inoltre, se oggi è più che mai necessario tagliare la burocrazia troppo pesante per sostenere questo tipo di sviluppo, lo si deve fare partendo dalla stabilizzazione dei precari che questa amministrazione provinciale ha gestito e sta gestendo».
Intanto ieri Abi Lazio, Ania, Confcommercio Roma e Unione degli Industriali e delle imprese di Roma hanno costituito la Consulta delle Imprese di Roma, un ente costituito per favorire, si legge in una nota della Confcommercio, «la preventiva consultazione tra le associazioni partecipanti sui temi attinenti la promozione e la difesa degli interessi comuni delle imprese associate, nei confronti delle Istituzioni locali; la promozione e la difesa dello spirito dimpresa e delleconomia di mercato, attraverso il sostegno degli interessi comuni dellimprenditoria; la valorizzazione della rappresentanza di impresa come strumento di promozione e comunicazione del valore del sistema economico e produttivo provinciale».
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