Imu, oltre al salasso la beffa: «Il pagamento sarà un caos»

RomaGli aumenti sono certi, la stangata di giugno sulla casa arriverà puntuale con i suoi aumenti anche oltre il 200%. Ma con un po’ di sfortuna, che quando si parla di fisco non manca mai, i contribuenti potrebbero essere costretti a pagare anche la tassa, immateriale e molto italiana, dei disagi e del caos. L’Imu, che non è ancora nata ed è già l’imposta più odiata, rischia di diventare anche difficilissima da pagare, ha denunciato ieri la consulta nazionale dei Caf (i centri di assistenza fiscale dei sindacati e delle associazioni di categoria) talmente allarmata da mandare una lettera ufficiale al ministero del Tesoro e un’altra all’Anci, l’associazione dei comuni.
Notizia dentro la notizia, un milione di italiani, presentando la dichiarazione dei redditi, ha già chiesto agli sportelli dei centri di potere compilare il modello F24 per pagare la nuova imposta municipale che sostituirà l’Ici e altre imposte comunali. I Caf non hanno potuto accontentare quasi nessuno, perché a fronte di un milione di contribuenti ultra disciplinati fino ad oggi c’è stato solo un 4-6% di comuni che ha sentito il bisogno di facilitare la vita ai cittadini, cioè ha indicato l’aliquota locale che si aggiunge a quella di base.
Al milione di contribuenti ligi toccherà tornare più tardi, a ridosso della scadenza di giugno. Inevitabile l’ingorgo, nei Caf ma anche negli uffici dei commercialisti e dei ragionieri. Solo quelli che si rivolgono ai Caf sono 17 milioni e arriveranno tutti - denuncia la consulta - nel «picco di attività degli intermediari».
Il fatto è che, dal punto di vista della legge, i sindaci non hanno torto: un emendamento al decreto fiscale ha prorogato al 30 settembre il termine entro il quale le amministrazioni comunali avrebbero dovuto fissare l’aliquota Imu. La scadenza è quindi successiva al pagamento che è il 16 giugno. Per trovare una soluzione i Caf chiedono allora di disporre «in via legislativa che la prima rata dell’Imu, dovuta per l’anno di imposta 2012, possa essere calcolata applicando le aliquote e le detrazioni di base», oppure di valutare «l’opportunità, qualora le procedure per attuare i correttivi proposti lo richiedessero, di prevedere un congruo differimento del termine di pagamento della prima rata dell’imposta dovuta per l’anno 2012».
In altre parole un rinvio. Oppure, a giugno, anche se i comuni avranno deliberato, si potrebbe pagare solo l’aliquota prevista dalla legge, che è dello 0,76%, e rinviare la quota dei comuni (lo 0,3 in più o in meno; per le prime case lo 0,38 di base e lo 0,2 a discrezioni dei comuni) al 16 dicembre. Un po’ come un conguaglio. «Auspichiamo una soluzione sull’Imu entro Pasqua altrimenti le difficoltà per contribuenti e operatori saranno veramente difficili da gestire», ha spiegato il presidente della Consulta Valeriano Canepari. Una soluzione, suggerisce, potrebbe essere trovata come emendamento al dl fiscale, oggi al voto delle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato. L’obiettivo è di cominciare ad evadere le pratiche dei contribuenti, dichiarazioni dei redditi più F24 dell’Imu, insieme, come si è sempre fatto.
A chiedere il rinvio erano stati i comuni: «Questa norma, approvata finora solo al Senato, è di buon senso - aveva rivendicato il presidente dell’Anci Graziano Delrio - perché l’entità del gettito è incerto e quindi è giusto che i sindaci abbiano la possibilità di modificare le aliquote. In questo modo si introduce una flessibilità opportuna». In sostanza, i comuni vogliono certezze sui loro conti e, quindi, prima di fissare l’asticella utilizzando quel margine di manovra dello 0,6%-0,4% che gli conferisce la legge, vogliono capire quante saranno le entrate della nuova imposta e voglio essere sicuri di avere in cassa i trasferimenti dell’amministrazione centrale. Peccato che il prezzo di questa flessibilità lo pagheranno i cittadini.


E anche i professionisti, alle prese con un altro intoppo da Imu: il codice tributo della nuova imposta ancora non c’è. Si sa che, forse, i codici saranno due. E che, sicuramente, a nessuno dei clienti piacerà vederli nella dichiarazione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica