Il salasso fiscale sulla casa continuerà anche nel 2015. I sindaci e il fisco nazionale hanno alzato una cortina di fumo fatta di norme spezzatino, termini che slittano (ma solo per le amministrazioni pubbliche, i contribuenti sono tenuti alla puntualità), decisioni delle giunte che arrivano alla spicciolata, modelli per le dichiarazioni Tasi introvabili.
Ma qualche informazione sulle aliquote di Imu e Tasi comincia ad arrivare. Poche buone notizie per i contribuenti. Le aliquote restano alte nei 28 su 117 che hanno già deciso la tassazione del 2015. Molti avevano già approfittato di tutti i margini che la legge consente per aumentare fino al massimo l'imposta e la tassa sulla casa. È il caso di Roma, che non può chiedere di più ai proprietari di immobili e confermerà le aliquote massime. O di Milano dove l'aliquota base dell'Imu è del 10,6 per mille e del 9,6 per gli immobili locati e la Tasi è al 2,5 per mille.
Altri hanno continuato a premere sull'acceleratore. Bologna, si legge nelle tabelle elaborate da Confedilizia, ha portato al massimo la Tasi, al 3,3 per mille e al 10,6 per mille l'aliquota Imu, sia sugli immobili locati a prezzi di mercato, sia su quelli con contratti concordati, che l'anno scorso erano al 7,6 per mille.
Una forma di affitto che è incentivata dal fisco nazionale, ma che a livello a locale viene tassata come le altre. Tra i Comuni che hanno alzato l'aliquota sul canone concordato per il 2015, anche Rimini (dal 7 all'8,9 per mille) e Pordenone (dal 7,76 all'8,85 per mille). Altri ne arriveranno.
Nella top ten dei comuni che usano con generosità la leva fiscale c'è anche Arezzo (3,3 la Tasi; 10,6 l'Imu sugli immobili affittati che scende a 8,9 per mille su quelli a canone concordato). In generale le grandi città tassano di più, ma qualche Comune nel 2015 andrà in controtendenza. Barletta e Varese abbasseranno le aliquote Imu. Cagliari ha abbassato di un punto, dal 7,6 al 6,6 la tassazione sui contratti concordati.
Aumenti decisi con leggi varate dai governi tecnici di Monti e Letta, ma che il governo Renzi non ha disinnescato. La patrimoniale locale, nel 2014 ha portato alle casse dello stato 25 miliardi e quest'anno - in piena era Renzi - ci si aspetta che porti ancora di più, spiega Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia.
«Ci aspettiamo un aumento del gettito anche se molti Comuni hanno le aliquote già altissime, spesso ai livelli massimi. Colpisce il fatto che non ci sia nessuna attenzione verso gli immobili dati in affitto con contratto concordato».
Ma c'è anche la tassa occulta. La gran parte dei Comuni non ha ancora deliberato le aliquote 2015. Il termine per farlo sarebbe stato oggi, già a ridosso dell'acconto di giugno, ma i sindaci hanno ottenuto uno slittamento a luglio. In caso di aumenti (probabile che molti ritardatari decidano ritocchi), il contribuente dovrà pagare il conguaglio a dicembre.
Un regalo sgradito che arriverà intorno a Natale. Non arriveranno, invece, i bollettini precompilati. Promessi da tempo, per legge dovrebbero arrivare ai contribuenti che ne facessero richiesta. L'Anci-Ifel ha detto che i sindaci non sono tenuti. E comunque non sono in grado di farlo, quindi la complicazione di calcolare e compilare i pagamenti degli acconti Tasi e Imu cadrà interamente sulle spalle dei cittadini. E non è il solo regalo.
I
contribuenti sono alle prese anche con la dichiarazione Tasi. Il termine per presentarla è a giugno. Ma i modelli ancora non sono disponibili. La tassa dell'inefficienza che si somma alla pressione fiscale vera e propria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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