Roberto Bonizzi
Un sorriso. Tirato, ma pur sempre un sorriso. È limmagine dallUnione del Commercio al gong della prima giornata di saldi. «Un avvio discreto, siamo abbastanza soddisfatti» dice Renato Borghi, vice presidente dellassociazione. I dati raccontano di un incremento delle vendite del 4-5 per cento rispetto al debutto dei ribassi dellestate scorsa. In cassa un totale di 10 milioni e 500mila euro. Meno di quanto si aspettassero gli operatori del settore, «ma - continua Borghi - pur sempre una cifra che fa ben sperare per il proseguimento dei saldi». Dietro la lavagna finisce il primo week end di esodo. «Lincremento delle vendite - ammette il vice presidente dellUnione del Commercio - è stato bloccato dalla fuga dalla città per le ferie. Erano molti i milanesi già in viaggio». E oggi resteranno aperti solo i negozi del centro, in periferia molti abbasseranno le serrande.
Le zone che hanno registrato lafflusso maggiore di acquirenti sono state quelle commerciali per definizione. E quindi il centro, il quadrilatero della moda, corso Buenos Aires, corso Magenta, corso San Gottardo e corso Vercelli. «Risultati meno soddisfacenti - spiega Borghi - nei negozi in periferia o nei centri commerciali. Ma, è quasi unabitudine, i primi acquisti si fanno proprio in centro». Chi ha contribuito a tenere alto il volume degli affari sono stati gli stranieri. Russi, giapponesi, britannici e scandinavi. Divisi tra chi ha approfittato delle vacanze milanesi per uno shopping «low cost» e chi aveva prenotato con anticipo il volo in corrispondenza dellapertura dei saldi estivi.
Tra le preferenze negli acquisti spiccano le calzature, in particolare quelle giovanili, seguite da pelletteria e abbigliamento mare. E sono in maggioranza gli uomini quelli che hanno scelto di mettere mano al portafogli per strappare qualche occasione nella prima giornata di saldi estivi.
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