Incastrato il furbetto multato per mille volte

RESIDENZA Cambiava casa e i ghisa non sapevano più dove spedire le notifiche

Personalmente gli ho «notificato brevi manu sessanta verbali, tutti quelli per i quali non erano ancora scaduti i termini di prescrizione». Lo racconta soddisfatto il commissario della Polizia Locale Gabriele Zambelli che gli ha messo in mano un bel pacco di multe. L’automobilista in questione, al volante della sua Audi station wagon targata italiana, ha collezionato oltre mille multe ma i vigili non riuscivano a notificarle. Come mai? «Non aveva comunicato a nessuno la sua nuova residenza - spiega Zambelli - e al vecchio indirizzo nessuno sapeva più nulla di lui. Abbiamo chiesto la collaborazione dell’anagrafe e dell’Ania (associazione nazionale fra le Imprese Assicuratrici) ma la risposta era sempre la stessa: «A noi risulta solo il suo vecchio indirizzo».
Oltretutto se le contravvenzioni non vengono notificate entro 150 giorni vanno in prescrizione, quindi la maggior parte dei mille verbali non verranno ormai più pagati. Ma come hanno fatto i ghisa a pizzicarlo? «Lo cercavamo ormai da un po’ di tempo e siamo arrivati a lui tramite degli appostamenti - illustra il commissario Zambelli -, dei controlli a campione. Io e i miei colleghi, Agus, Merisio e Biraghi dell’ufficio verifiche di polizia giudiziaria, conoscevamo i luoghi in cui posteggiava. Sempre in divieto di sosta, oppure senza pagare il gratta e sosta o ancora senza avere il pass residenti. Sapevamo quali erano le corsie preferenziali che percorreva senza averne diritto e le zone a traffico limitato in cui entrava senza permesso. Alla fine la fortuna ci ha premiati. Abbiamo trovato la sua Audi in sosta vietata e con un carro attrezzi l’abbiamo portata in deposito». Come ogni assassino torna sulla scena del delitto, così l’automobilista ha ripetuto l’infrazione.
E il furbetto, un italiano tra i 40 e i 45 anni, cosa ha fatto? «Si è presentato come se nulla fosse al comando - risponde Zambelli - per pagare la rimozione, la multa e poi andare a ritirare la sua auto. Lì è arrivata la sorpresa: lo stavamo aspettando al varco. Oltre a notificargli i verbali per una cifra superiore ai cinquemila euro - conclude Zambelli - gli ho ritirato la patente a tempo indeterminato per sospensione decretata dal prefetto, assieme alla carta di circolazione dell’auto sequestrata». Per tutta risposta l’automobilista «distratto» ha detto: «Non pensavo fosse obbligatorio chiedere il cambio di residenza».
Difficile credere alla sua buona fede. Pare che per cercarlo sia stato interpellato anche il ministero delle Finanze. Ma nemmeno in quell’archivio risultava l’indirizzo di casa dell’automobilista «ricercato». Viene da chiedersi dove gli mandassero le tasse da pagare e anche se lui le abbia mai pagate.
Ad oggi l’automobilista in questione ha provveduto a comunicare all’anagrafe l’indirizzo della sua nuova residenza. Proprio il giorno successivo a quello in cui è stato beccato. Era il solo modo che aveva per avere notizie su come riavere la sua patente.


Per la gioia degli automobilisti onesti va detto che i verbali notificati dal commissario dei vigili sono relativi alle infrazioni commesse sino alla metà del mese di marzo. Tutte le multe da quella data sino ad oggi, e certo non sono poche, ora i vigili sanno bene dove notificarle. Non c’è più verso di scappare.

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