«Inchiesta sulla Ru486», nuovo scontro sulla pillola abortiva

LITE Il capogruppo Pdl: «Chiarezza sugli effetti». Il presidente di Montecitorio: «Che c’entrano le Camere?»

RomaLa pillola Ru486 continua a far discutere. Ieri a rilanciare la polemica è stato il botta e risposta tra il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri e il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
«Ho grande rispetto per le opinioni delle massime istituzioni dello Stato - ha detto Gasparri -, ma confermo che al Senato promuoverò iniziative di indagine conoscitive sugli effetti della pillola Ru486 in Italia e negli altri Paesi dove è stata già impiegata. Il Parlamento ha la possibilità di svolgere attività ispettive e conoscitive su ogni materia. E spesso si occupa di cose molto meno importanti che il diritto alla vita, la corretta applicazione della 194, e vicende delicate come quella della Ru486. Del resto, proprio la Camera si è recentemente occupata del problema dell’aborto e del diritto alla vita, discutendo importanti mozioni. Confermo, quindi, l’iniziativa che assumeremo per conoscere e capire meglio. Con tutto il rispetto dell’Aifa, il Parlamento è molto più importante ed è legittimato dal voto dei cittadini».
Secca la replica del presidente della Camera, Gianfranco Fini: «È originale pretendere che il Parlamento si debba pronunciare sull’efficacia di un farmaco. Ognuno ha la sua opinione e io ho la mia, ma non credo ci sia motivo per un dibattito politico. Ci sono le linee guida del governo. C’è l’Agenzia del farmaco che si è già pronunciata, non vedo cosa c’entri il Parlamento».
La voglia di riaprire la questione cresce. Ma sul ruolo delle Camere il mondo politico è spaccato. Per Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl, «ora tocca al ministero intervenire per regolamentare la Ru486». Per Gaetano Quagliariello, anche lui Pdl, «non si può impedire al Parlamento di discuterne. Sulla questione sono state presentate interrogazioni e interpellanze, e non vi è ragione per cui non debbano trovare risposta. Non abbiamo dubbi che questa impostazione sarà condivisa innanzi tutto da quanti sono sempre attenti a rivendicare le prerogative e la centralità del Parlamento». Ed è d’accordo anche Alfredo Mantovano. Il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella va oltre e suona l’allarme: «La Ru486 è l’arma con cui vogliono modificare i confini della legge 194».
Anche il Vaticano, attraverso monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia della Vita, fa sentire la sua voce: «Mi rallegro senz’altro di quanto può essere fatto per mettere al riparo la salute della donna e non lasciare che un dramma così profondo la abbia a trovare completamente sola nel dover affrontare una situazione così delicata. Non si capisce come mai si sia intervenuti con molta urgenza da parte dell’Aifa ad approvare la pillola quando rimangono aperti molti interrogativi su di essa».


Monsignor Fisichella, spiegando di non voler entrare nel merito dell’attività parlamentare e sulla proposta di una indagine conoscitiva sulla pillola abortiva Ru486 avanzata da Maurizio Gasparri, osserva comunque come «i parlamentari sapranno trovare poi le modalità per affrontare il caso nelle sedi specifiche».
La pillola abortiva che la settimana scorsa ha ricevuto l’ok dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), da settembre sarà disponibile negli ospedali.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica