Mi si dice che a quel circo Orfei (e la famiglia Orfei mi scusi) che è stata la Conferenza nazionale del clima organizzata dal governo italiano, il ministro Pecoraro Scanio avrebbe gridato all'allarme per l'Italia, perché l'effetto serra causato dalle emissioni antropiche di CO2 avrebbe già comportato, nel nostro Paese, un aumento quadruplo della temperatura rispetto alla media planetaria. Non ho idea da dove il ministro abbia preso i dati, ma, se fossero veri avremmo finalmente la certezza che l'effetto serra di cui tanto si parla (e quasi sempre a sproposito) non è causato dalle emissioni antropiche di CO2. La ragione è banale: l'affermazione del ministro implicherebbe che i fattori scatenanti il clima sono locali e non globali, mentre le emissioni di CO2 sono globali.
La verità è che Pecoraro Scanio - e in questo è in buona compagnia col ministro Bersani - non sa quasi nulla delle cose di cui dovrebbe occuparsi. E neanche si circonda di persone competenti che gli dicano quando parlare e, soprattutto, quando tacere. Comunque, vere o false che siano le affermazioni del ministro, l'attuale riscaldamento di cui gode (il verbo non lo uso a caso) il nostro pianeta non può essere di origine antropica. Perché? Innanzitutto, perché esso cominciò 300 anni fa, quando si era al minimo della piccola era glaciale (un periodo particolarmente freddo che durò dal 1400 al 1800). Ma 300 anni fa l'industrializzazione era assente e la popolazione mondiale di mezzo miliardo d'anime. Poi, perché continuò fino al 1940, quando l'industrializzazione era ancora quasi assente (il numero d'auto del mondo era, allora, la metà del numero d'auto oggi in Italia) e la popolazione mondiale un terzo di quella odierna. Poi, ancora, perché quel riscaldamento si interruppe, per 35 anni, dal 1940 al 1975, in pieno boom demografico e industriale. E, ancora, perché, a dispetto delle aumentate emissioni di CO2, è dal 2001 che si è interrotto il trend d'aumento delle temperature. In definitiva, il comportamento temporale delle temperature globali non è compatibile con l'ipotesi che esso sia controllato dalle emissioni antropiche.
Ma anche il comportamento spaziale delle temperature globali è incompatibile con quell'ipotesi. La teoria della responsabilità della CO2 è inequivocabile: se essa è vera, allora le temperature a 10 km sopra le nostre teste devono aumentare del triplo rispetto a quelle registrate a terra. I fatti sono che le misure satellitari non hanno registrato quell'aumento di temperatura nella troposfera.
Perché Pecoraro Scanio insiste? La ragione è semplice. Egli ha deciso di indebitare il Paese facendogli spendere miliardi in dannosi, più che inutili, pannelli fotovoltaici. Talmente dannosi e talmente inutili che nessuno li comprerebbe se non ci fosse un Pecoraro Scanio che ne imponga l'acquisto con denaro pubblico.
Franco Battaglia
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.