Indagine interna su un attico del fondo pensioni finito al dirigente

Indagine interna su un attico del fondo pensioni finito al dirigente

Il nome, certo, non aiuta. Si chiama Truffa, ragionier Eugenio Truffa Giachet. Sull’ex direttore generale «reggente provvisorio» (per 10 anni!) del Fondo Pensioni Siae si stanno concentrando gli accertamenti interni alla stessa Siae per fare luce sulla fallimentare gestione del patrimonio immobiliare, e non solo. Col tempo e col nuovo incarico dirigenziale, Truffa è riuscito nell’impresa di trovare casa a sé e alla figlia Francesca pescando nel mazzo degli appartamenti a disposizione del Fondo che lo stesso Truffa ha diretto ininterrottamente, concentrando anche l’incarico di «istruzione delle pratiche per le operazioni di prestito, mutuo, locazione degli immobili e loro manutenzione», come riassunto in un report riservato all’attuale direttore del fondo, Damiano Lipani, dallo studio legale Perone Salvatore. A fronte di numerose domande di locazione finite nel cestino (come quella del funzionario Siae Gennaro De Chiara che nel 2008 denunciò invano lo scandalo ai pm di Roma) e dell’assenza di criteri certi e specifici per l’assegnazione degli immobili, Truffa si è fatto assegnare anche parte del terrazzo condominiale, diventato a tutti gli effetti un attichetto con giardino pensile con vista sui tetti di Roma.
«In via Pellati - si legge nella relazione dei revisori contabili di Ria&Partners - l’ex direttore (Truffa, ndr) risulta conduttore di un immobile di tipo abitativo, contratto poi allargato al locale stenditoio all’ultimo piano. In questo locale sono stati effettuati lavori che hanno modificato lo stato dei luoghi (ora c’è anche un servizio igienico). Risultano essere state effettuate le modifiche catastali da parte del Fondo, mentre risultano assenti le autorizzazioni comunali. Non si sono rinvenuti documenti che provino chi ha sostenuto il costo dei lavori mentre c’è una lettera dell’ex direttore che dispone circa l’effettuazione dei lavori». Ecco perché la Ria&Partners, al termine della due diligence voluta dal nuovo corso di Siae, osserva: «È in corso di verifica la possibile responsabilità del direttore per conflitto di interessi nell’assunzione in ordine agli immobili del Fondo per irregolarità edilizie ed urbanistiche negli stessi e, più in generale, per irregolarità nelle procedure di dismissione del patrimonio immobiliare».
Un riferimento all’incredibile «promessa di vendita» solo di alcuni appartamenti (con caparra di soli 500 euro, mutui quarantennali al 2 per cento a inquilini fino a 90 anni di età). Tra i sedici fortunati futuri acquirenti spuntano, di nuovo, Truffa senior e Truffa junior. Scrivono i revisori contabili: «Nelle perizia di valutazione degli immobili succedutisi negli anni si rileva uno strano fenomeno, nel quale mentre crescono i valori di 5 palazzi, uno diminuisce». Quale? «Quello dove vive l’ex direttore e per il quale lo stesso ha esercitato diritto d’acquisto. Questo elemento (il calo di valore, ndr) non trova conferma nella perizia commissionata al Gruppo Gabetti (luglio 2011) dove l’immobile di via Pellati viene valutato di più».

Poi ci sarebbe da parlare del presunto «eccesso di potere» di Truffa, secondo le risultanze dello studio legale Perone Salvatori, «per aver autorizzato l’esecuzione o il pagamento di lavori di manutenzione degli immobili per importi superiori ai limiti della sua delega, ancorché frazionati artificiosamente in più incarichi apparentemente distinti». Ma questa è un’altra storia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica