Un’indagine sulla scacchiera della morte

Una partita a scacchi. Con la morte però. Ogni mossa un delitto, ogni delitto il tentativo di portare a termine un piano complesso come una partita del grande campione Paul Morphy.
Al posto delle sessantaquattro case della scacchiera, una città dove lo psichiatra forense Claps cerca di contrastare le mortali giocate di un misterioso assassino. Questa in soldoni la trama di Scacco alla regina (Leone editore, pagg. 506, euro 18) di Mario Mazzanti. Si tratta di un thriller, di impianto molto classico ma scritto davvero con mestiere, che inchioda il lettore alla pagina con una narrazione mozzafiato.
Tutto inizia quando una ragazza dall’aria innocente e tutta casa e lavoro, Adriana Maggesi, viene barbaramente uccisa. Il suo cadavere massacrato a colpi di tagliacarte è ritrovato nel salotto del suo appartamento dopo un lungo black out. La ragazza non aveva nemici e l’unico possibile colpevole sembra essere il fidanzato Claudio Morganti. Ed è subito lì che la polizia va a parare. Ma quando il commissario capo Sensi coinvolge Claps, il suo criminologo di fiducia, la tesi crolla subito. Troppe cose non coincidono tra il modus operandi dell’assassino, i riscontri oggettivi del medico legale e le caratteristiche psico fisiche del Morganti.
E infatti, quasi subito si fa avanti un misterioso serial killer che contatta Greta Alfieri, una delle giornaliste più rampanti dell’emittente Live-net (quella che sta scavalcando negli indici di ascolto Rai e Mediaset). E il misterioso assassino, che mieterà la vita di altre giovani innocenti, si fa chiamare Morphy e sembra inarrestabile... Difficile da inquadrare esattamente in un profilo psicologico, ancora più difficile da rintracciare.
Ma i colpi di scena nel romanzo di Mario Mazzanti non sono finiti.

Perché il lettore seguendo le avventure di Claps, la caccia carrieristica allo scoop di Greta Alfieri, gli sforzi della polizia e dell’hacker Mitnick scoprirà che a spiegare tanta furia omicida non basta la lucida pazzia di un folle... Ma non sarebbe giusto svelare troppo del finale al lettore, in fondo di un thriller stiamo parlando.
Basti dire che quando si chiude il libro lo si fa un po’ a malincuore perché le cinquecento pagine sono volate.

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