Indagine Ue contro la Repubblica ceca: «Test degradanti sui richiedenti asilo»

Dopo le polemiche di dicembre, la Ue torna all'attacco: nel mirino ancora i test fallometrici a cui Praga sottopone chi richiede asilo. Aperta un'indagine: «Sono test degradanti». Non convince la difesa della Repubblica ceca: «In troppi fingono di essere omosessuali»

Una pratica «degradante» ideata da uno psichiatra cecoslovacco negli anni Cinquanta, quando ancora l'omosessualità era un reato per il regime socialista di Praga. Una pratica che ancora sopravvive, e contro la quale la Commissione europea ha deciso di aprire un'indagine formale. Sono i test fallometrici, esami erotici che il governo della Repubblica Ceca sottopone i richiedenti asilo per verificarne le tendenze sessuali, in particolare per controllare se siano effettivamente omosessuali.
Bruxelles, che aveva già chiesto spiegazioni a Praga lo scorso dicembre, è tornata ora alla carica inviando una nuova lettera in cui si sottolinea che le delucidazioni finora fornite «non sono state sufficienti ad eliminare le preoccupazioni» espresse lo scorso anno. Specie per quanto riguarda la compatibilità della prove fallometriche con le procedure d'esame delle richieste di asilo. «Le persone arrivano in Europa alla ricerca di protezione - ha sottolineato la commissaria per gli affari interni Cecilia Malmstrom - per molte ragioni, tra le quali la discriminazione sessuale. La pratica di test fallometrici - rileva Malmstrom - costituisce una pesante interferenza nella vita privata delle persone e per la loro dignità. Questo tipo di trattamenti degradanti non possono essere accettati nell'Ue».
Il test della fallometria (misurazione del flusso del sangue nel pene di fronte a scene erotiche) viene effettuato nella Repubblica Ceca al fine di provare l'omosessualità delle persone che chiedono asilo dicendo di essere perseguitati per il loro orientamento sessuale in paesi come Iran, Siria, Egitto, Azerbeigian, Nigeria, Camerun. La fallometria fu inventata dal sessuologo ceco-canadese Kurt Freund e utilizza una particolare apparecchiatura chiamata «pletismografo penile», pensato per «curare» l'omosessualità (la Cecoslovacchia depenalizzò il reato di omosessualità nel 1961). I test sono stati reintrodotti negli ultimi tempi e le versioni più recenti sarebbero in grado di misurare anche le reazioni degli organi sessuali femminili. Ad esempio negli scorsi anni una donna originaria del Camerun è stato sottoposta al test dopo che ha chiesto asilo politico alle autorità della Repubblica ceca.
Nella lettera inviata a Praga, il direttore generale per gli affari interni della Commissione, Stefano Manserivi, sottolinea il carattere «degradante e umiliante» di test che alimentano sensazioni di «paura, angoscia e inferiorità» in violazione di quanto sancito nella Carta Ue dei diritti fondamentali.

A nulla sono dunque servite le difese del ministro degli Interni ceco, Tomas Haisman, che in una nota aveva sottolineato che i test erano stati condotti su un numero molto ridotto di persone (una decina) e sempre con il loro consenso.

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