Ha fatto uso di droghe. In un paio di occasioni Oleg Fedchenko, il 25enne ucraino che venerdì ha ucciso a calci e pugni Emilou Arvesu - la colf filippina di 40 anni che non laveva mai conosciuto prima e, per caso, lo ha incrociato in viale Abruzzi mentre luomo era in preda alla follia - subito dopo larresto e il ricovero al reparto di psichiatria dellospedale Niguarda, ha dichiarato, e poi negato, di aver fatto uso di sostanze stupefacenti.
Gli episodi riferiti dal giovane ai medici e alla polizia risalgono a qualche anno fa. Lo ha dichiarato ieri mattina il personale dellUpg (lUfficio prevenzione generale della questura che si sta occupando delle indagini) facendo un quadro degli elementi emersi dallinchiesta.
Secondo quanto spiegato dagli inquirenti da alcuni certificati risulta infatti che in almeno un paio di occasioni, ai medici ai quali in passato si rivolse per problemi di ansia e agitazione Fedchenko ha ammesso di aver fumato e inalato sostanze stupefacenti. Marijuana e «popper» le sostanze presumibilmente assunte.
Crisi di ansia e disturbi avevano portato il giovane a rivolgersi ai medici anche il mese scorso. Risale infatti a Luglio lultima visita allospedale Niguarda e in quelloccasione gli vennero prescritte delle pastiglie, che però il ragazzo non prendeva.
Solo un mese prima, a giugno, invece, il rilascio del certificato didoneità alla pratica sportiva pugilistica.
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