Stanchi del solito paniere che misura landamento dei prezzi al consumo, quello spesso bersaglio delle associazioni dei consumatori perché ritenute scarsamente attendibile sulleffettivo costo della vita? Tranquilli, in un futuro prossimo avrete un indicatore alternativo dellinflazione: sarà targato Google.
Già ribattezzato cyber-inflazione o inflazione 2.0, dotato di unarchitettura basata sulla dinamica dei prezzi dei beni commercializzati online, il Google prices index è nato, come spesso accade, dal caso.
La sua genesi è stata raccontata dal capo economista del gigante globale delle ricerche via web, Hal Varian, durante una convention dei cervelloni della National association of business economists: un macina-pepe che si rompe, la successiva ricerca su internet per acquistarne uno nuovo, la scoperta dellincredibile quantità di prezzi presente sul mercato e, dunque, lidea di costruire un vero e proprio indice. Il cui vantaggio rispetto ai misuratori classici sta nella velocità di rilevazione (quotidiana) e nei bassi costi di convogliamento dei dati.
È del tutto evidente che linflazione digitale avrà un perimetro peculiare, dato dalla merce venduta in rete, e non terrà conto di alcuni beni (uno su tutti: il valore delle case) presenti nelle statistiche ufficiali.
Google ha infatti già messo le mani avanti: «Non intendiamo sostituirci ai panieri tradizionali». Dichiarazione di non belligeranza lodevole, che tuttavia non trova corrispondenza nei primi vagiti dellindice. In base ai quali gli Stati Uniti sono già scivolati nella deflazione. Quindi, prezzi in calo prolungato e generalizzato. Il fenomeno, già sperimentato dal Giappone, è decisamente pericoloso per un Paese come lAmerica alle prese con alti tassi di disoccupazione. Il rischio è quello di unulteriore compressione delle spese private, dal momento che i consumatori (in particolare quelli senza unoccupazione) rinvieranno gli acquisti nella convinzione che i prezzi continueranno a scendere. Così, si crea un circolo vizioso: le aziende, non vendendo, continuano a licenziare; la gente, a spasso, spende sempre di meno.
Ed è proprio sui senza lavoro che il colosso di Mountain View (California) concentrerà prossimamente lattenzione.
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