Industria, produzione a picco in settembre E Confindustria vede nero sino alla fine dell’anno

Arriva dalla produzione industriale il segnale più netto di rallentamento dell’economia italiana: in settembre, secondo i dati dell’Istat, la produzione è scesa del 2,1% rispetto ad agosto. Un calo mensile così forte non si vedeva dal 1998. Brutto anche il dato congiunturale: rispetto al settembre 2007, la produzione è diminuita dello 0,4% che diventa -5,7% a parità di giorni lavorati. Da gennaio a settembre il calo produttivo è pari al 2%. Gli analisti concordano che queste cifre significano che il Paese è entrato in recessione.
I cali produttivi più consistenti hanno interessato pellami e calzature (-12,4%), legno (-6,8%), tessile-abbigliamento (-4,2%), apparecchi elettrici e di precisione (-5,8%), raffinerie di petrolio (-5,8%). Il record spetta al settore automobilistico, che rispetto al settembre 2007 ha visto un calo di produzione del 26,3%; nei primi nove mesi dell’anno in corso, la diminuzione produttiva è stata pari al 10,9% rispetto allo stesso periodo del 2007.
Il calo della produzione industriale proseguirà nei prossimi mesi. Secondo l’Isae, ottobre dovrebbe far segnare una diminuzione mensile dello 0,7% e novembre dovrebbe andare anche peggio (-0,9%). Anche il Centro studi della Confindustria vede nero per ottobre (-2,6% su base annua). «Si delineano ulteriori forti riduzioni della produzione nei prossime mesi», prevede il Csc. «Questa parte dell’anno, in particolare gli ultimi due mesi, rappresenta il momento peggiore», commenta il vicepresidente della Confindustria Alberto Bombassei, che si augura un nuovo ribasso dei tassi entro l’anno da parte della Bce. A questo punto, il 2008 appare già «condannato» a chiudersi con il Pil negativo. L’Italia è entrata in recessione, dicono alla Bank of America, e ci resterà per un po’.

Per il Cerm, servono interventi per stimolare la domanda interna. Stessa situazione per i due nostri principali partner europei. La Francia ha fatto registrate in settembre un calo produttivo mensile dello 0,5%. La Germania è arrivata a un -3,6%: è il dato peggiore in 14 anni.

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